Page 36 - 1
P. 36
578 Sofia Gullino
equo. Tale centralità dell’annona in Ancien Régime fa sì che il suo stu-
dio offra agli storici un quadro d’insieme che va ben oltre l’indagine
sul mercato del grano cittadino: essa si pone «al centro della triango-
lazione fra potere, economia e società» .
2
Punto di partenza per l’analisi qui presentata sono sia gli studi
sull’annona nelle città italiane – su cui la storiografia nazionale e inter-
nazionale è assai ampia – sia quelli altrettanto numerosi circa le reti
commerciali, con particolare attenzione a quelle legate all’approvvigio-
namento. Non mancano infatti studi sulle istituzioni annonarie delle
varie compagini statali della penisola: i vari approcci possibili alla tema-
tica hanno dato vita a un’articolata storiografia . Le ricerche hanno evi-
3
denziato come la diversa capacità territoriale di produzione cerealicola
comportasse una molteplicità di soluzioni adottate dagli stati per garan-
tire l’approvvigionamento: emblematici sono per esempio i casi estremi
di Messina e Bologna, dove un’istituzione annonaria vera e propria in
un caso fu creata solo alla fine del XVI secolo e nell’altro non è mai
esistita . Tutte le realtà sembrano però accomunate dal fatto che l’ap-
4
provvigionamento cittadino non implicava solamente la mera gestione
amministrativa della materia annonaria. Vi era infatti la necessità di
trovare e mantenere un delicato equilibrio fra istituzioni, corporazioni e
la complessa rete commerciale della città d’antico regime, composta da
diverse tipologie di mercanti e acquirenti – obbiettivo talvolta arduo da
raggiungere, come nel caso di Napoli, città perennemente avida di ce-
reali e sull’orlo di rivolte per il pane . L’operato di queste istituzioni non
5
doveva trascurare l’obbiettivo primario: garantire la pace sociale grazie
all’abbondanza di vettovaglie.
2 I. Mattozzi, F. Bolelli, C. Chiasera, D. Sabbioni, Il politico e il pane a Venezia (1570-
1650): calmieri e governo della sussistenza, «Società e Storia», 20 (1983), p. 272.
3 Citiamo in questa sede solamente alcuni lavori di Renzo Corritore, cui va il merito
di aver fatto riscoprire alla storiografia l’importanza dell’indagine sull’annona. R. Corri-
tore, La costituzione di scorte granarie pubbliche e la politica economica degli stati in età
pre-industriale, in I. Lopane, E. Ritrovato (a cura di), Tra vecchi e nuovi equilibri. Do-
manda e offerta di servizi in Italia in età moderna e contemporanea, Cacucci Editore,
Bari, 2007, pp. 487-501; Id., Un problema negletto. Per un riesame della questione an-
nonaria nelle città di antico regime, «Storia Urbana», 134 (2012), pp. 5-9.
4 I. Fazio, I Capitoli del Peculio delli Scudi Cento Milia (1591) e la politica annonaria
della città di Messina tra XVI e XVII secolo, «Archivio Storico Messinese», 94-95 (2013-
2014), pp. 129-160; A. Guenzi, Il frumento e la città: il caso di Bologna in età moderna,
«Quaderni storici», 46 (1981), pp. 153-167.
5 A Napoli l’elevato numero di abitanti provocava costanti problemi di approvvigio-
namento cerealicolo: a riguardo si può consultare B. Marin, Organisation annonaire,
crise alimentaire et réformes du système d’approvisionnement céréalier à Naples dans
la seconde moitié du XVIII e siècle, in B. Marin, C. Virlouvet (a cura di), Nourrir les cités
de Méditerranée: antiquité-temps modernes, Maisonneuve & Larose, Paris, 2003, pp.
389-417.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)