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580 Sofia Gullino
distribuzione delle scorte e la lotta al contrabbando . Tali studi hanno
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contribuito a delineare un modello fluido e poco accentrato, «un si-
stema federale sotto la sorveglianza del centro» , in cui le comunità
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sottomesse importavano autonomamente cereali dietro il pagamento
delle dovute gabelle alla Dominante. Garantire libertà di azione ai cen-
tri geograficamente distanti dalla capitale dava tuttavia facilmente vita
a illeciti: la conformazione della Liguria rendeva infatti impossibile
controllare l’intero arco costiero e faceva sì che, come già rilevato da
Costantini per il caso di Bergamo, «la permeabilità del territorio all’in-
gresso dei cereali [fosse] massima e alcuni tratti di confine [fossero]
dei veri e propri catalizzatori dell’importazione» .
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Il presente articolo si propone di analizzare la struttura del Magi-
strato dell’Abbondanza genovese e la modalità con cui si configurarono
le sue reti mercantili. L’obbiettivo è comprendere quali fossero i mer-
cati di approvvigionamento grazie ai quali la Repubblica garantiva il
fabbisogno cerealicolo della popolazione e quale impatto ebbe sulla
loro stabilizzazione la carestia del 1590-91, che provocò in molti stati
una riorganizzazione dei network informativi e commerciali . Un se-
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condo obiettivo è definire il funzionamento di tali reti: al loro interno è
essenziale porre particolare attenzione alla compresenza o alla sovrap-
posizione di rappresentanti pubblici e mercanti privati, caratteristica
tipica dei network d’Ancien Régime e specialmente riscontrabile nel
caso genovese, per il quale Giorgio Doria ha parlato di «fitte interrela-
zioni» fra pubblico e privato . Nella prima parte dell’articolo si analiz-
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zerà dunque l’istituzione del Magistrato dell’Abbondanza; in seguito,
11 P. Calcagno, Il Dominio genovese e il grano in antico regime: un sistema federale
sotto la sorveglianza dello Stato, «Storia urbana», 134 (2012), pp. 75-94; Id., Pas seule-
ment pour la subsistance de la ville, mais aussi pour le ravitaillement des Côtes: Gênes
et le ravitaillement en grains du Domaine de Terre-Ferme (XVIIIe siècle), in C. Le Mao, P.
Meyzie (a cura di), L’approvisionnement des villes portuaires en Europe du XVIe siècle à
nos jour, Presses Universitaires de Paris Sorbonne, Paris, 2015, pp. 49-64. Sul rapporto
fra Dominante e Dominio in ambito annonario si veda anche E. Grendi, L’approvvigio-
namento dei grani nella Liguria del Seicento: libera pratica e annone, «Miscellanea storica
ligure», n.s., XVIII (1986), pp. 1021-1047.
12 P. Calcagno, Il Dominio genovese cit., p. 77.
13 F. Costantini, «In tutto differente dalle altre città». Mercato e contrabbando dei grani
a Bergamo in età veneta, Centro studi e ricerche Archivio Bergamasco, Bergamo, 2016,
p. 48. Sugli illeciti doganali nel territorio ligure, non solo relativi ai cereali, si può ora
consultare P. Calcagno, ‘Fraudum’. Contrabbandi e illeciti doganali nel Mediterraneo (se-
colo XVIII), Carocci, Roma, 2019, in particolare pp. 45-72.
14 Per lo stravolgimento che la crisi causò ai network preesistenti si vedano F. Brau-
del, Civiltà e imperi cit., pp. 645-649 e p. 678; P. Clark (a cura di), The European Crisis
of the 1590s: Essays in Comparative History, George Allen & Unwin, London, 1985.
15 G. Doria, Conoscenza del mercato e sistema informativo: il know-how dei mercanti-fi-
nanzieri genovesi nei secoli XVI e XVII in A. De Maddalena – H. Kellenbenz (a cura di), La
repubblica internazionale del denaro fra XVI e XVII secolo, Bologna, Il Mulino, 1988, p. 109.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)