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Il network commerciale del Magistrato dell’Abbondanza genovese 597
«mine 70 mila di frumento fatto comprar nelle parti di Ponente et altre
per uso della città» . Oltre a prendere a nolo magazzini da privati,
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furono organizzate distribuzioni coatte di grano e segale fra la popola-
zione e, da ultimo, si concedettero tratte a Napoli, a Milano, a Sicilia e
Sardegna e all’isola di Maiorca, dove ancora imperava la carestia .
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Conclusioni
La crisi alimentare di fine Cinquecento ebbe intensità ed estensione
geografica tali da produrre un vero e proprio Shock del sistema . Da-
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vanti a questo shock si ricorse a misure straordinarie, che richiesero
un allargamento delle reti mercantili di solito utilizzate per l’approvvi-
gionamento. Ci si rivolse perciò ai genovesi all’estero, che seppero
muoversi abilmente nei mercati del Nord Europa provando la propria
efficienza anche nel reperimento di vettovaglie per il fabbisogno citta-
dino. Tra di essi si trovano sia grandi mercanti trasferitisi all’estero,
come nel caso di Geronimo Spinola ad Anversa, o Giovanni Battista
Giustiniani a Londra, sia finanzieri che traevano parte della propria
fortuna dai prestiti alla corona di Spagna. Spiccano, in questo caso, i
nomi di Benedetto Moneglia ad Anversa e di Geronimo Scorza ad Am-
burgo. La mediazione di questi personaggi, che misero le proprie reti
informative e commerciali a disposizione della Repubblica, fu fonda-
mentale per l’apertura al commercio cerealicolo della rotta fra Mar Bal-
tico, Mare del Nord e Mediterraneo.
Dal punto di vista istituzionale, appare con evidenza che la crisi
prese alla sprovvista il Magistrato dell’Abbondanza: il grano nei ma-
gazzini era insufficiente ad affrontare una carestia di tale portata e i
network tradizionali si rivelarono inefficienti, costringendo gli ufficiali
a rivolgersi in tutta fretta a nuovi mercati mai interpellati prima. Tut-
tavia, nemmeno l’arrivo delle navi con il grano da Nord e l’uscita dalla
crisi, nel gennaio del 1592, segnarono la fine delle difficoltà: l’elevato
prezzo dei cereali causò un debito in fiera di cambio di oltre 330.000
scudi di marche e tale cifra suscitò una forte preoccupazione nei due
80 Asge, Archivio Segreto, 1028, Propositionum, 12 febbraio 1592.
81 Asge, Archivio Segreto, 1868, Litterarum, lettera a Pier Batta Cattaneo, 21 aprile
1592. Non è certamente casuale che i territori verso cui si esportarono cereali fossero
sotto il controllo spagnolo. Sorge il dubbio che Genova possa aver importato più cereali
del necessario per riesportarli a caro prezzo: dalle fonti non è finora emerso nulla che
possa confermare questa ipotesi.
82 G. Alfani, The Famine cit..
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)