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610 Emanuele Pagano
tema: l’amore divino, la carità cristiana e l’elogio dei trinitari che la
praticano sommamente; la descrizione orrorosa della schiavitù in terra
islamica, la liberazione cristiana dei corpi e delle anime, l’invito pres-
sante a contribuire in offerte all’opera del riscatto; «essendo che il ri-
scatto degli schiavi fedeli l’operazione si possa […] chiamar che al-
l’umana natura più si conviene, che alla cristiana carità più corri-
sponde, che alla celeste gloria maggiormente conduce» .
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I predicatori milanesi, del resto, non facevano che allinearsi a non
pochi autori cristiani i quali, in epoche diverse, avevano enfatizzato la
portata caritatevole e salvifica del soccorso ai cristiani caduti in schia-
vitù dei “barbari” maomettani, secondo una narrazione apologetico-
edificante orientata a rappresentare sempre come ‘atroce’ il destino
degli sventurati captivi in terra islamica. Costoro infatti si trovavano a
rischio non solamente di perdere la vita terrena tra i patimenti di pe-
santissimi lavori e disumane crudeltà, ma, evento ancor più temibile,
di precludersi la salvezza eterna abbandonando la vera fede per
l’Islam. «Il riscattare gli schiavi cristiani dalle mani degli infedeli sem-
pre fu considerato nella Chiesa di Dio per un atto d’insignissima ca-
rità, e perciò raccomandata dai Santi con particolar premura ai fedeli»,
ricordava Ludovico Antonio Muratori nel 1723, definendo una «vergo-
gna […] del nome cristiano» il fatto che i «principi cattolici», in conflitto
tra loro, lasciassero «libero il campo ai pirati barbareschi» di ridurre
«in cattività tanta moltitudine di miserabili cristiani» .
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Cataloghi di redenti e opuscoli celebrativi, pubblicati a Milano nel
1742, 1750, 1761 e 1764 in occasione del rimpatrio degli schiavi na-
zionali, offrono una documentazione utile a ricostruire tanto profili di
gruppi e di singoli, quanto la dimensione economica della questione,
cioè i costi che il riscatto di ciascuno schiavo aveva comportato.
Delle otto persone rimpatriate e festeggiate nel 1742, solamente
una era stata riscattata per intero dai trinitari milanesi, per 1.240 lire
(equivalenti a circa 165 scudi romani o a 248 pezzi da otto spagnoli):
un prezzo non inconsueto per un laico non nobile di 29 anni, tre dei
quali passati in schiavitù, il milanese Domenico Luisio. La liberazione
30 La libertà trionfante in occasione che da M. RR. PP. Trinitari Scalzi del Real Convento
della B.V. de’ Miracoli in Monforte furono solennemente presentati alcuni schiavi nazionali
di questa Città di Milano, e suo Stato, da loro redenti, nella Chiesa Metropolitana per rendere
le dovute grazie a S.D.M. il giorno 26 agosto 1742, Milano 1742. Su tale ritualità in am-
biente milanese, cfr. E. Pagano, «La libertà trionfante». Orazioni settecentesche per il ritorno
degli schiavi riscattati nella patria milanese, in «Rivista di storia della Chiesa in Italia»
2020, II (di imminente pubblicazione).
31 L. A. Muratori, Trattato della carità cristiana e altri scritti sulla Carità, a cura di P.
G. Nonis, Edizioni Paoline, Roma, 1961, pp. 615-619.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)