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                   Il 15 febbraio 1539, un terremoto distrusse la piccola fortezza di
                Bona,  oggi  Annaba  sulla  costa  algerina,  che  da  qualche  tempo  era
                stata abbandonata al proprio destino, poiché il valore strategico del
                bastione era pressocché nullo nella guerra contro il Gran Turco . Or-
                                                                              22
                dinate le difese del presidio e inviato un dispaccio al viceré di Sicilia,
                rappresentante di Sua Maestà più vicino a Bona, il capitano Alvar Gó-
                mez detto Zagal spedì diverse lettere a Carlo V e a Francisco de los
                Cobos, l’influente segretario dell’imperatore, nelle quali il militare con
                una biografia degna d’un romanzo rievocò la sua miracolosa salvezza:
                «quede de baxo de seis trabos que quedaron sobre dos paredes y todo
                el rresto de la casa hundido hasta los çimientos» . La notizia del sisma
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                fu conosciuta in Castiglia nel giro di pochi giorni, giacché i segretari
                imperiali scrissero una sintesi di dispacci, che confermò la presenza a
                corte di un emissario di Zagal, prima del 28 febbraio, «murieron en
                ellas mucha gente sin los que quedaron heridos como ynformara Bau-
                tista Constantino» .
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                   Dopo  più  di  cinquant’anni,  il  21  aprile  1594,  un’altra  frontiera
                calda della Monarchia Ispanica fu scossa da un violento terremoto: la
                città di San Salvador, allora sotto il controllo dell’Audiencia del Gua-
                temala . Oltre a confermare la caduta di molti edifici, le autorità mu-
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                nicipali spiegarono sconsolate che le macerie «cogieron muchas perso-
                nas de que murieron treze y entre ellos el cura de la yglesia mayor sin
                otra mucha cantidad de gente que quedo estropeada» . La situazione
                                                                    26
                della colonia era tragica, eppure le richieste delle vittime furono accet-
                tate dal sovrano, soltanto, il 27 giugno del 1602, poiché le petizioni era
                necessario che fossero discusse prima dagli organi competenti: l’Au-
                diencia del Guatemala e il Consejo de Indias . Le condizioni precarie
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                di San Salvador continuarono nel periodo successivo; a due anni di
                distanza, infatti, i membri dell’Audiencia del Guatemala inviarono una
                missiva a Filippo III, nella quale la principale istituzione della regione


                   22  Sul presidio di Bona: G. Varriale, Se li mandassimo in Africa? Un progetto di colo-
                nizzazione per i greco-albanesi di Napoli (XVI secolo), in G. Salice (a cura di), La terra ai
                forestieri, Pacini Editore, Pisa, 2019, pp. 81-100.
                   23  Ags, Estado, Costas de África y Levante, Legajo 467, f. 73. Alvar Gómez a Carlo V,
                Bona 19 febbraio 1539. Ivi, Legajo 467, f. 8. Alvar Gómez a Francisco de los Cobos, 19
                febbraio 1539. Sulla figura di Zagal: S. Lombardo, Un romanzo della frontiera mediter-
                ranea. Il caso di Bona e di Alvar Gómez (1535-1540), «Tiempos Modernos. Revista elec-
                trónica de Historia Moderna», 39-2 (2019), pp. 1-27.
                   24  Ags, Estado, Costas de África y Levante, Legajo 467, f. 75. Sintesi dei dispacci
                inviati da Alvar Gómez, dal 28 febbraio al 14 aprile 1538.
                   25  L. E. Romano Martínez, Implicaciones sociales de los terremotos en San Salvador
                (1524-1919), in V. García Acosta (a cura di), Historia y desastres en América Latina, vol.
                I, Red & CIESAS, Lima, 1996, pp. 46-66.
                   26  Agi, Guatemala, 43, n. 65, f. 2. Relazione della città di San Salvador, 4 aprile 1601.
                   27  Ivi, 43, n. 65, f. 1. La decisione di Filippo III, Valladolid 27 giugno 1602.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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