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L’informazione sui terremoti nella Monarchia ispanica (secoli XVI-XVII) 157
appoggiò, senza mezzi termini, un aumento di risorse pecuniarie per
la ricostruzione della chiesa cittadina, dove erano rimaste in piedi so-
lamente «paredes abiertas y maltratadas» . Un immenso oceano com-
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plicava, inesorabilmente, la gestione dell’emergenza.
La trasmissione delle notizie seguiva un iter che, nel corso dei de-
cenni, tese alla tipizzazione. Costruita sul sistema polisinodiale dei
consigli, l’amministrazione della Monarchia Ispanica mantenne sem-
pre una struttura gerarchica, dove ogni segmento raccoglieva informa-
zioni da inviare all’istituzione di riferimento che, a sua volta, rielabo-
rava i dati per inviarli poi al livello superiore . Un caso esemplare fu
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la trasmissione delle informazioni intorno al terremoto calabrese del
1659, quando l’autorità asburgica viveva un momento di estrema dif-
ficoltà, nel biennio precedente la peste, di fatto, aveva dimezzato il nu-
mero di abitanti nella capitale partenopea .
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La notte tra il 5 e il 6 novembre, una scossa letale devastò decine
di università e terre nella Calabria Ultra, che non avevano ancora su-
perato i postumi del terremoto occorso nel 1638 . Il 29 novembre
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1659 il viceré di Napoli, conte di Peñaranda, stilò un dispaccio per la
corte di Madrid, che il Consejo de Italia avrebbe analizzato prima di
porlo all’attenzione di Filippo IV. Oltre alle informazioni relative ai
danni provocati dal sisma, la lettera era una testimonianza davvero
interessante, poiché il viceré ricostruiva il modo con cui erano arrivate
le notizie del disastro all’ombra del Vesuvio: «aquí llego la fama por
una faluca cuyo patron referia el negocio pero con gran yncertitud y
por mayor, que siendo los tiempos tan rigurosos de agua y viento que
ni por mar ni por tierra se podian tener nuevas çiertas» .
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La notizia del terremoto calabrese, dunque, raggiunse Napoli già
all’indomani grazie a un mercante, proprietario di una feluca, che av-
visò la corte vicereale. La prima informazione ufficiale fu comunicata,
solo qualche giorno più tardi, dal governatore della provincia, anche
se, a detta del viceré, la ricostruzione degli eventi era alquanto con-
fusa. Dopo una discussione nel Consiglio Collaterale, principale
28 Ivi, 43, n. 66. L’audiencia del Guatemala a Filippo III, Guatemala 3 maggio 1604.
29 J. F. Pardo Molero, Comprehend, Discuss and Negotiate. Doing Politics in the King-
dom of Valencia in the Sixteenth Century, in P. Cardim, T. Herzog, J. J. Ruiz Ibáñez, G.
Sabatini (a cura di), Polycentric Monarchies. How did Early Modern Spain and Portugal
Achieve and Maintain a Global Hegemony?, Brighton-Portland, Sussex Academic Press,
2012, pp. 162-178.
30 Per una lettura più ampia: G. Parker, Global Crisis. War, Climate Change and
Catastrophe in the Seventeenth Century, Yale University Press, Yale, 2017.
31 E. Novi Chavarria, I “tremuoti” della Calabria del 1638, «Prospettive Settanta», 7,
3-4 (1985), pp. 362-377.
32 Ags, Secretarias Provinciales, Legajo 30, s. f. Viceré Peñaranda a Filippo IV, Napoli
29 novembre 1659.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)