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176 Gennaro Varriale
cinesi 128 . Nella lettera di Santiago de Vera citata in precedenza, il go-
vernatore enfatizzò il rischio sul piano militare, che aveva comportato
la distruzione del bastione a causa dei terremoti, estremamente, vio-
lenti. Il rappresentante di Sua Maestà a Manila, però, assicurò Filippo
II, che sotto la sua direzione minuziosa avrebbero costruito un forte
inespugnabile: «quedara tan capaz y fuerte que pudiera servir en qual-
quiera frontera» 129 .
Conclusioni: competenza e fiducia reciproca.
Nel corso dell’età moderna la Monarchia Ispanica fece fronte a de-
cine di terremoti che, in alcune occasioni, lasciarono un’orma pro-
fonda nelle aree e nelle società che furono colpite dalle scosse telluri-
che. A differenza di altre case regnanti, la dinastia asburgica gover-
nava territori distanti e distinti, perciò la redazione e trasmissione
delle notizie intorno ai disastri naturali restarono disomogenee, dato
che erano condizionate da tempi, spazi e istituzioni diverse. La comu-
nicazione amministrativa dell’informazione, in ogni modo, sperimentò
un processo pluridecennale di affinamento che tese alla creazione di
una procedura standardizzata, affinché la corte contasse su dati affi-
dabili in modo da rispondere nella forma più adeguata alle crisi.
Tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo, l’interpretazione dei
terremoti visse un cambio lento ma inesorabile. L’esempio più emble-
matico fu lo spazio riservato ai disastri naturali nella corrispondenza
tra i rappresentati locali e la capitale. Mentre nei primi decenni del
Cinquecento i riferimenti di viceré e governatori ai sismi erano allu-
sioni scarne ed esigue che trattavano, soprattutto, questioni fiscali,
pertanto le informazioni comparivano in missive per il sovrano, dove
erano presentati gli argomenti più variegati. Dalla metà del Seicento,
invece, le amministrazioni territoriali elaborarono una documenta-
zione sempre più voluminosa sui terremoti, per spiegarne le caratteri-
stiche e gli effetti. Nel secolo XVII, tra l’altro, i sismi furono un argo-
mento che attirò, sempre più, l’interesse della società, i terremoti di-
vennero tema di conversazione, anche, tra i membri della nobiltà come
dimostravano i richiami assidui nella corrispondenza privata. Nel
1688 il duca di Hijar informò il duca di Gandia che a Madrid era
128 M.G. Petrucci, Pirates, Gunpowder and Christianity in Late Sixteenth Century Ja-
pan, in R. Anthony (a cura di), Elusive Pirates, Pervasive Smugglers. Violence and Clan-
destine Trade in the Greater China Seas, Hong Kong University Press, Hong Kong, 2010,
pp. 59-72.
129 Agi, Filipinas, 18A, r. 7, n. 46. Santiago de Vera a Filippo II, Manila 13 luglio
1589.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)