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174 Gennaro Varriale
dell’età moderna il simbolo più emblematico di tale rovesciamento era,
senza dubbio, il crollo delle chiese. Nel 1648, dalla martoriata Manila,
il cabildo della città informò il Consejo de Indias che, in seguito ai
continui sismi, era impossibile officiare la messa nella cattedrale, per
cui «celebravan los divinos officios en un cajal de paja con indecencia
y mucho desdoro» 117 . Nelle Filippine, zona di contatto e frizione tra
diverse confessioni, un problema sostanziale per le autorità clericali
era l’interpretazione sullo stato fatiscente della chiesa, che avrebbero
dato i neofiti, poiché la conversione degli autoctoni dipendeva anche
dallo splendore dei templi, «a vista de todas estas naciones nueva-
mente convertidas» 118 .
I terremoti alteravano evidentemente la normalità, quindi negli
spazi colpiti dal disastro esisteva un humus fertile per il dissenso so-
ciale e politico, oltre a rappresentare un’opportunità di guadagno per
personaggi senza scrupoli. Nel 1638 la corte di Napoli ricevette infor-
mazioni allarmanti dalla Calabria: gli abitanti di diverse università
avevano attaccato il reggimento di soldati comandati da Roberto Dat-
tilo, maestro di campo 119 . Il duca Medina de las Torres chiese deluci-
dazioni a Ettore Capacelatro che, come ricordato, era l’incaricato del
viceré per le questioni relative al sisma calabrese, «informatione delli
eccessi che alcuni cittadini di Cotrone e Paganici havean commesso
contro li soldati» 120 .
L’autorità vicereale impose un’inchiesta sugli avvenimenti che, al
contrario, avrebbe dimostrato la brutalità della soldatesca 121 . La testi-
monianza del frate Romualdo de Pidau, in particolare, attestò le ves-
sazioni del capitano Carlo Venere, nipote di Dattilo, contro i contadini
dell’hinterland cosentino con la scusa che erano disertori: «mi trema il
cuore di dirlo [...] li fa spogliare nudi e li fa donare con un nodoroso
bastone 500 bastonati dopo li composta per danari» 122 . In seguito al
terremoto del 1638 gli abusi dei militari dovettero essere alquanto
estesi per l’intero territorio, la stessa università di Catanzaro, in Cala-
bria Ultra, protestava con il duca Medina de las Torres: «il sargente
117 Agi, Filipinas, 2, n. 103. Consejo de Indias, Madrid 17 luglio 1649.
118 Ivi, 77, n. 67. Decano e cabildo della chiesa metropolitana delle Filippine, Manila
primo maggio 1648.
119 Sulla reazione della popolazione all’arrivo degli uomini del re: N. Silva Prada, La
política de una rebelión: los indígenas frente al tumulto de 1692 en la ciudad de México,
El Colegio de México, México DF, 2007.
120 Asn, Segreterie dei Viceré, Scritture diverse, vol. 69, s. f. Ettore Capecelatro al
viceré Medina de las Torres, Napoli 23 luglio 1638.
121 Ivi, vol. 70, s. f. Relazione dell’Udienza di Calabria Citra, Cosenza 18 maggio 1638.
122 Ivi, vol. 70, s. f. Relazione di Romualdo de Pidau, Cosenza 18 maggio 1638.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)