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L’informazione sui terremoti nella Monarchia ispanica (secoli XVI-XVII)   177


                    arrivata la notizia «de Napoles, del estrago que ha sucedido en aquella
                    ciudad y su contorno, a causa de los horribles y continuados temblo-
                    res de tierra» 130 .
                       A differenza delle emergenze politiche e militari, la governance dei
                    disastri naturali fu una competenza esclusiva delle istituzioni locali,
                    che facevano una prima valutazione delle perdite sia umane sia finan-
                    ziarie provocate dalle scosse. Nel Mezzogiorno continentale i resoconti
                    di università e udienze erano inviati a Napoli, dove la Regia Camera
                    della Sommaria passava al vaglio le informazioni, che poi erano di-
                    scusse dal viceré con i membri del Consiglio Collaterale. L’amministra-
                    zione napoletana ebbe addirittura la facoltà di esonerare una comu-
                    nità dal pagamento del donativo, ossia la contribuzione di carattere
                    straordinario, che il monarca richiedeva ai territori, attraverso un par-
                    lamento, nei momenti di maggiore difficoltà 131 .
                       Nell’anno 1538, di fatto, fu il Consiglio Collaterale che, dopo i con-
                    tinui terremoti, affrancò l’università di Pozzuoli dal versamento della
                    tassa per la guerra al Turco. La decisione fu comunicata da Pedro de
                    Toledo a Carlo V, che accettò la deliberazione, poiché l’imperatore era
                    interessato  all’importo  complessivo  del  donativo,  mentre  il  procedi-
                    mento per la raccolta dei fondi rimaneva una prerogativa del regno 132 .
                    Dopo oltre un secolo, nel 1646, la Regia Camera della Sommaria difese
                    di fronte al viceré un’esenzione fiscale di tre anni in favore dell’univer-
                    sità di Leporano, in Capitanata, che era in rovina dopo il sisma: «tanto
                    per li pagamenti fiscali che deve alla Regia Corte, seu la sua assigna-
                    tione per lo donativo» 133 .
                        Negli spazi americani e asiatici il sistema era piuttosto simile, i
                    cabildi  e  le  audiencias  stilavano  i  primi  rapporti  sui  danni  sofferti
                    dall’area, il viceré in seguito considerava con il proprio entourage le
                    petizioni che, una volta dibattute, erano accolte o respinte, prima di
                    riferire la decisione agli organi di governo centrali. Nel 1570, dopo la
                    supplica presentata a corte da Sebastian de Santander, Filippo II or-
                    dinò alle istituzioni competenti della Nuova Spagna, che decidessero
                    con urgenza sulla ricostruzione o riedificazione in un altro luogo di
                    Antequera, città nella regione di Oaxaca, perché «poblada tan cerca de




                       130  Ahnb, Osuna, CT. 48, D. 7. Duca de Hijar al duca di Gandia, Madrid 7 luglio
                    1688.
                       131  J.D. Tracy, Emperor Charles V, Impresario of War: campaign strategy, interna-
                    tional finance and domestic politics, Cambridge University Press, Cambridge, 2002.
                       132  Ags, Estado, Nápoles, Legajo 1029, f. 1. Richieste del Regno di Napoli a Carlo V,
                    Napoli 1538.
                       133  Asn, Regia Camera della Sommaria, Consulte, filza 48, f. 15r. Regia Camera della
                    Sommaria a viceré d’Arcos, Napoli 12 aprile 1646.


                                                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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