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18 Cecilia Carnino
prospettiva si spiegherebbe tanto la mancanza di riferimenti al cardi-
nale, quanto anche la circostanza che il trattato non solo uscì ma con-
tinuò anche a circolare anonimo, pur allineandosi perfettamente alla
politica intrapresa dalla Corona negli anni in cui fu dato alle stampe.
Le Conseiller d’Estat dunque era in primo luogo un’opera di soste-
gno alla nuova monarchia assoluta e di legittimazione teorica della ra-
gion di stato. Lo scritto, dove erano intrecciate filosofia politica, diritto,
diplomazia, economia, era tuttavia anche qualcosa di più. L’opera si
presentava innanzitutto come un vero e proprio trattato pedagogico e
morale, un manuale per gli uomini di stato, con una trattazione siste-
matica delle materie riguardanti il governo, ma forse soprattutto come
una guida per i giovani principi. In questa prospettiva Le Conseiller
d’Estat costituisce un esempio della vasta ed eterogenea letteratura di
educazione del principe e di uomini di governo di epoca moderna,
come dimostra sia la dimensione centrale attribuita alla storia – ele-
mento ricorrente in questi scritti di formazione, il cui obiettivo prima-
rio rimaneva fornire le basi di conoscenza necessarie per regnare – sia
l’impianto morale del trattato, con l’insistenza sulle qualità morali che
dovevano guidare l’azione del giovane principe .
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A un approccio fortemente pratico, che privilegiava la dimensione
politica e diplomatica, tra i cui confini erano ricondotte anche le que-
stioni religiose e morali, si univa una vasta erudizione frutto di letture
molteplici. Diversificate le influenze di cui si rintraccia eco, dalla cul-
tura antica, a partire da Senofonte e Ciro il Grande, alla lettura dei
moderni e contemporanei, sicuramente, tra i molti autori possibili,
malgrado la mancanza di riferimenti espliciti, Philippe de Commynes,
Jean Bodin, Charles Loyseau, Niccolò Machiavelli, Francesco Guic-
ciardini, Giovanni Botero, Michel de Montaigne, Pierre Charron, Mi-
chel de L’Hospital, Étienne De La Boétie, Nicolas Caussin, Francis Ba-
con, Hugo Grotius, Johannes Althusius, Roberto Bellarmino .
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vescovo d’Auxerre e poi di Meaux, cappellano di Luigi XIII e fratello di Pierre Séguier,
cancelliere di Richelieu dal 1635, e ancora Henry II de Fourcy, consigliere d’onore del
Parlamento di Parigi e poi consigliere di Luigi XIV (Bibliothèque nationale de France,
Bibliothèque de l’Arsenal, cote 2336, ancienne cote 54 S. A. F.; Ms-X, fol. Y cote 2864,
ancienne cote 53 S. A. F.; Ms-6298-6299).
20 Sul tema specifico della formazione del principe si veda, in una letteratura vasta,
I. Flandrois, L’Institution du Prince au début du XVIIe siècle, Presses Universitaires de
France, Paris, 1992; R. Halévi (a cura di), Le savoir du prince. Du Moyen-Âge aux Lu-
mières, Paris, Fayard, Paris 2002; C. Volpihlac-Auger, G. Luciani (a cura di), L’Institution
du prince. Actes du huitième colloque franco-italien des sociétés française et italienne
d’étude du dix-huitième siècle, Grenoble-octobre 1999, Centre international d’étude du
xviii e siècle, Grenoble, 2003; J. Meyer, L’éducation des princes du xv e au xix e siècle, Per-
rin, Paris, 2004; Devenir prince. L’école du pouvoir en France au XVIIe-XVIIIe siècle, CNRS
éditions, Paris, 2009.
21 F. Monnier, L’œuvre: Le Conseiller d’Estat cit., pp. 107-164.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)