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212 Giovanna Tonelli
cultura qual era Verri . Al contrario del lavoro di estrapolazione dei
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dati dai registri di dogana e di organizzazione degli stessi al fine della
stesura del bilancio, un lavoro di assoluto rilievo, che fruttò allo Scorza
un premio e il plauso della storiografia novecentesca, che ha giudicato
la stima commerciale del ’78 la più corretta fra quelle redatte nello
Stato di Milano nel Settecento . Un lavoro che consentì allora – ri-
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cordo – di disporre di dati per riorganizzare il settore daziario lom-
bardo . Un lavoro che permette a noi di osservare il mercato milanese
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nella seconda metà del XVIII secolo e di verificare quali beni vi pote-
vano reperire i Milanesi e chi, dal di fuori dei confini dello Stato, guar-
dava al Ducato come a una grande piazza commerciale sulla quale
rifornirsi «d’ogni cosa al viver humano necessario» . Come ho già
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detto, di questi beni il bilancio di commercio del ’78 ci fornisce altre
preziose informazioni: la composizione delle merci e la «stima» delle
stesse, vale a dire il valore dei singoli beni.
Una fonte, dunque, dalle evidenti potenzialità, ma che presenta an-
che alcuni limiti.
Innanzi tutto il grado di dettaglio, inferiore a un precedente docu-
mento, prezioso per riflettere sulla composizione dell’offerta milanese,
la «Ricapitolazione generale de’ Generi entrati, e usciti nello Stato di
Milano l’anno 1762 …». Il maggior numero di voci che compaiono in
quest’ultima fonte rispetto a quelle elencate nel bilancio del ’78 è
17 Cfr. P. Verri, Bilancio generale del commercio dello Stato di Milano [1762], in Opv,
pp. 541-579, con Vds.
18 Dispaccio del 30 marzo 1784 (Asm, Dispacci reali, c. 264); C. A. Vianello (a cura
di), Economisti minori del Settecento lombardo, Giuffrè, Milano, 1942, p. XXIV; C. Capra,
Il Settecento, in D. Sella-C. Capra, Il Ducato di Milano dal 1535 al 1796, Utet, Torino,
1984, p. 473.
19 Sulla riforma della struttura daziaria dello Stato di Milano nella seconda metà del
Settecento: G. Tonelli, Baldassarre Scorza e la riforma daziaria nella Lombardia asbur-
gica, «Nuova economia e storia», A. III, n. 1 (1997), pp. 25-68; A. Moioli, Pietro Verri e la
questione della riforma daziaria nello Stato di Milano, in C. Capra (a cura di), Pietro Verri
e il suo tempo, Cisalpino, Bologna, 1999, t. II, pp. 853-933; G. Tonelli, Commercio di
transito e dazi di confine nello Stato di Milano fra Sei e Settecento, in A. Torre (a cura di),
Per vie di terra. Movimenti di uomini e di cose nelle società di antico regime, FrancoAngeli,
Milano, 2007, pp. 85-108; G. Tonelli, «Considerazioni sul lusso» nella riforma daziaria
dello Stato di Milano (seconda metà del XVIII secolo), in A. Alimento (a cura di), Modelli
da imitare-modelli da evitare. Discussioni settecentesche su ricchezza e povertà, morale e
commercio negli antichi stati italiani, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma, 2009, pp.
271-329; A. Moioli, Tariffe, dazi e politiche di commercio, in P.L. Porta, R. Scazzeri (a
cura di) L’Illuminismo delle riforme civili: il contributo degli economisti lombardi, Istituto
Lombardo di Scienze e Lettere, Milano, 2014, pp. 171-192.
20 G. Tonelli, La Milano degli Asburgo: “città emporio”, sovrana nell’organizzazione del
commercio internazionale, in R. Cancila (a cura di), Capitali senza re nella Monarchia
spagnola. Identità, relazioni, immagini (secc. XVI-XVIII), Associazione no profit “Mediter-
ranea”, Palermo, 2020, t. I, pp. 187-204. La citazione è tratta da Bnb, Codici Morbio, n.
135, c. 165.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)