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Settecento e di comprendere il significato delle denominazioni delle
merci disponibili sulle varie piazze del Ducato, un significato non sem-
pre scontato . Nelle documentazioni d’archivio ci si imbatte, infatti, di
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frequente in termini merceologici non noti e, talvolta, neppure presenti
nei dizionari tecnici.
Come ho scritto in quelle pagine, il bilancio di commercio dello
Stato di Milano del 1778 è una fonte di primaria importanza per lo
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studio che sto compiendo. Presenta, infatti, i dati disaggregati relativi
ai beni scambiati con l’estero: merce, valore unitario, quantitativi im-
portati ed esportati. Vi è evidenziata inoltre la composizione e il grado
di lavorazione del bene, poiché il bilancio fu fatto redigere dagli organi
di governo anche per disporre di dati in base ai quali definire manovre
daziarie volte a supportare le manifatture interne; informazioni delle
quali le fonti, in genere, sono avare; informazioni preziose anche per
comprendere il significato delle denominazioni delle merci.
Dopo aver pubblicato l’esito della ricerca condotta sul lino e sulla
seta, fibre che sostenevano l’export milanese, presento ora il risultato
del lavoro che ho compiuto relativamente alla canapa, al cotone, alle
lane e ai semilavorati e ai manufatti che ne derivavano, beni che lo
Stato di Milano importava per valori anche significativi.
A partire dalla canapa alla quale, tra fibra e prodotti, era imputabile
«la maggiore passività» fra le «erbe artifer[e]», tra le quali era stata com-
presa nel corso delle operazioni di predisposizione della fonte sulla
dazio della Mercantia della città di Milano ed altre dello Stato con le loro rispettive Provin-
cie, Giuseppe Richino Malatesta Stampatore Regio Camerale, Milano, 1725); Ece (Ele-
menti del Commercio Esteriore d’Importazione e di Esportazione dello Stato di Milano, in
Österreichische Nationalbibliothek, Vienna, cod. SN 12323); Frm (Fondazione Raffaele
Mattioli per la Storia del Pensiero economico, Milano); Gvp (C. Gambini, Vocabolario
pavese-italiano ed italiano-pavese, Fusi e Comp.o, Pavia, 1850); Opv (Edizione nazionale
delle opere di Pietro Verri, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma, 2003-2014, prima
serie, vol. II: G. Bognetti, A. Moioli, P. Porta, G. Tonelli (a cura di), Scritti di economia,
finanza e amministrazione, 2006, t. I); Ral («Relazione sugli articoli lino, canape, cotone
e sue dipendenti manifatture con annessevi tre tabelle segnate A.B.C.» del 3 febbraio
1792, in Asm, Finanze, p.a., cart. 11, fasc. 2 «Lino e Cottone e Canape»); Rdd («Rapporto
alla Deputazione Daziaria dell’articolo della lana e suoi dipendenti che fa la commissione
composta dal Sig.r Marchese Don Antonio Visconti, Sig.r Desiderio Cajroli ed Ispettor
Gen.le delle Finanze Don Giu.e Biumi» s. d. [1792], in Asm, Finanze, p.a., cart. 11, fasc.
4); Reu («Ricapitolazione generale de’ Generi entrati, e usciti nello Stato di Milano l’anno
1762 come risulta dai Libri dell’Impresa della Mercanzia divisi per Classi, e aggiuntovi
il prezzo, e l’importanza di ciascheduna merce», Frm, Archivio Verri, cart. 384); Vds (C.A.
Vianello (a cura di), Discorsi inediti di Baldassarre Scorza sui bilanci commerciali dello
Stato di Milano del 1769 e del 1778 e sui porti di Nizza e di Trieste, Biblioteca Ambro-
siana, Milano, 1938).
1 G. Tonelli, Per le necessità e per i capricci: «lini» e «sete» nel bilancio di commercio
dello Stato di Milano del 1778, in «Mediterranea – ricerche storiche», A. XVII, n. 50
(2020), pp. 771-794.
2 Ece.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)