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«Canape», «Cotoni» e «Lane» nel bilancio di commercio dello stato di Milano del 1778 213
dovuto principalmente al fatto che la «Ricapitolazione generale …» è
un documento redatto in vista della stesura del bilancio, sul quale
sarebbero state compiute ulteriori elaborazioni: le merci che vi sono
elencate furono, infatti, raggruppate nelle classi merceologiche pre-
senti nel bilancio di commercio dello Stato di Milano del ’62.
In secondo luogo i dati dei bilanci di commercio non danno conto
della varietà dei colori delle stoffe reperibili sulle piazze del Ducato.
Per averne un’idea basterebbe osservare l’abbigliamento dei milanesi
ritratti in quel secolo o gli abiti custoditi presso le Civiche Raccolte e
periodicamente esposti a Palazzo Morando, come pure scorrere gli in-
ventari di privati e di botteghe, oltre che prendere visione dei fram-
menti di stoffe posti a corredo di documenti redatti dalla pubblica am-
ministrazione. Mi riferisco soprattutto alle cosiddette «mostre» di tes-
suti di lana risalenti agli anni ’80 del Settecento, parte integrante di
alcune carte relative alla riforma daziaria. Le «mostre» rivelano, infatti,
come, relativamente per esempio ai «panni d’Elbeuf», la ditta Guaita di
Como ne producesse in più di novanta colori differenti .
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Infine, qualche puntualizzazione sulla «stima» delle merci. Va te-
nuto presente innanzi tutto che non si tratta del prezzo al dettaglio,
ma della media «del corso dell[a] merc[e] dal 1772 al 1782» . Deve
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essere precisato inoltre che, qualora si volessero compiere riflessioni
sull’andamento del valore dei beni nello Stato di Milano nella seconda
metà del Settecento, e ci si basasse sui dati estrapolabili dai bilanci di
commercio o dai documenti predisposti in vista della stesura degli
stessi, si deve usare molta cautela. Infatti, mentre – come ho detto –
le «stim[e]» del ’78 derivano dalla elaborazione dei prezzi delle merci
nel decennio ’72-’82, i valori riferiti al ’62 erano stati fissati dopo avere
consultato per ciascuna merce «quattro o più Negozianti» ed avere
compiuto un’elaborazione che prevedeva la
ded[duzione del] tributo [riscosso sulla merce che] paga[va] internamente e [la]
ded[uzione] [del]l’utile del Mercante nazionale per le merci che […] ven[iva]no da’
Forestieri e [l’] aggiun[ta del] tributo e [del]l’utile del Mercante nazionale per
quelle che [si] mand[avan]o di fuori, essendo questa la norma su cui [si riteneva
dovesse essere] misura[to] l’effettivo contante che d[oveva] uscire o entrare 23 .
Un metodo discutibile, ma adottato per la stesura del primo bilan-
cio di commercio dello Stato di Milano fatto redigere dagli organi di
governo quando l’amministrazione pubblica, al di là di Pietro Verri,
21 Asm, Finanze, p.a., cart. 8, fasc. 3.
22 In alcuni casi con inizio posticipato al 1773 e fine anticipata al 1781 (Vds, pp. 69,
123-125).
23 Opv, p. 552, nota 8.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)