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I mercanti della «nazione napolitana» a Palermo nel Settecento 401
La regia Dogana grande e i magazzini nella carta disegnata
dall'arch. Niccolò Puglia, 1- 3-1802.
cominciò a scemare, per le difficoltà incontrate a ottenere la collabo-
razione dellʼamministrazione doganale e per il minor entusiasmo da
parte dei mercanti a sottoporsi all’obbligo del pagamento in un pe-
riodo critico per il commercio nel Mediterraneo. Lo testimoniano i
ripetuti reclami dei rettori che, proprio in conseguenza dei mancati
introiti, non erano stati più in grado «di sollennizzare quelle feste,
alle quali è destinato detto Introito; ed hanno perciò implorato di or-
dinarsi all’Intendente della Dogana di Palermo ed al Segreto di Ter-
mini per curarne la esazione; e la Maestà Sovrana presa in benigna
considerazione la detta istanza, ordina che prendano cura di detta
esazione, l’Intendente della Dogana di questa Capitale e il Segreto
della città di Termini» . Per tale motivo, nelle successive elabora-
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zioni, ci si è avvalsi della fonte della confraternita non oltre lʼanno
indizionale 1805-1806.
33 Ivi, lettere, reg. 351, pp. 44-46, minuta della lettera del Gran Camerario Gaspare
Leone allʼIntendente della dogana marchese Bajada, Palermo, 5-12-1816.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Agosto 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)