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446 Fabrizio La Manna
Restaurazione non costituì, tuttavia, un mero ritorno al passato re-
gime, fu bensì in grado di recuperare e riproporre una serie di ele-
menti assunti dal modello istituzionale murattiano, che avevano già
dato una buona prova nel decennio francese (1806-15) . A tale pro-
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posito, l’introduzione del Codice civile napoleonico nei territori con-
tinentali del Regno rappresentò un «preciso discrimine da cui far di-
scendere tutta la successiva evoluzione della scienza giuridica meri-
dionale in età borbonica» .
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Fece da corollario a questo progetto complesso la promulgazione di
un ponderoso corpus normativo che si proponeva di intervenire su una
realtà che non di rado si mostrò restia a recepire la portata innovatrice
del cambiamento . Per quanto concerneva la Sicilia, la legge sull’am-
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ministrazione civile (1817) ebbe un effetto dirompente su taluni assetti
sociali consolidati, fungendo da levatrice per l’emersione e il consoli-
damento di una nuova classe dirigente locale . Furono numerosi i casi
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di intraprendenti borgesi – non di rado di recente nobilitazione – che,
sfruttando a loro vantaggio il processo di eversione della feudalità, en-
trarono in possesso dei beni ex-feudali in seguito alla rescissione dei
contratti di soggiogazione, oppure si impegnarono in redditizie opera-
zioni di usurpazione degli aboliti usi civici . Questi soggetti, sull’onda
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del parallelo avvio della riforma dell’amministrazione civile e del con-
seguente ampliamento dello spazio pubblico, riuscirono perciò a con-
quistare una centralità sia economica che politica (rispetto all’aristo-
crazia feudale, nella nobiltà di recente acquisizione il binomio era un
2 R. De Lorenzo (a cura di), Ordine e disordine. Amministrazione e mondo militare nel
Decennio francese. Atti del sesto seminario di studi “Decennio francese (1806-1815)”,
Giannini, Napoli, 2013; A. Spagnoletti, La storiografia meridionale sul Decennio tra Otto-
cento e Novecento, in S. Russo (a cura di), All’ombra di Murat. Studi e ricerche sul Decen-
nio francese, Edipuglia, Bari, 2007, pp. 11-23.
3 F. Masciari, La scienza giuridica meridionale della Restaurazione. Codificazioni e
codici nell’opera di Giuseppe Amorosi, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2003, p. 11. Cfr. R.
Feola, Dall’Illuminismo alla restaurazione. Donato Tommasi e la legislazione delle Sicilie,
Jovene, Napoli, 1977.
4 A. De Francesco, Il volto del Decennio. La Sicilia di fronte alla tradizione napoleonide
a Napoli, 1806-1860, in R. Cioffi, R. De Lorenzo, A. Di Biasio (a cura di), Due francesi a
Napoli. Atti del colloquio internazionale di apertura delle celebrazioni del Bicentenario del
decennio francese (1806-1815), Giannini, Napoli, 2008, pp. 55-67.
5 G. Barone, La Rivoluzione e il Mezzogiorno. Monarchia amministrativa e nuove élites
borghesi, in G. Milazzo, C. Torrisi (a cura di), Ripensare la Rivoluzione francese, Sciascia,
Caltanissetta-Roma, 1991, pp. 175-198; P. Pezzino, L’intendente e le scimmie. Autono-
mia e accentramento nella Sicilia di primo Ottocento, «Meridiana», 4 (1988), pp. 25-53.
6 G. Canciullo, Terra e potere. Gli usi civici nella Sicilia dell’Ottocento, Maimone, Ca-
tania, 2002.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Agosto 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)