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Sabbatini (saggi)_6  25/04/18  11:48  Pagina 99






                   Una Repubblica tra due re. La visita a Lucca del pretendente Stuart nelle settimane dell’Atterbury Plot  99


                      Come è noto, la “rivoluzione gloriosa” del 1688-89 aveva costretto
                   all’esilio Giacomo II Stuart e consegnato il trono inglese alla figlia Maria
                   e al marito Guglielmo d’Orange ai quali il Parlamento aveva fatto sot-
                   toscrivere The Bill of Rights. Le potenze cattoliche, in particolare la
                   Francia, la Spagna e il Papato continueranno però a riconoscere i diritti
                   del re Giacomo e poi del figlio Giacomo Francesco Edoardo noto come
                   Giacomo III, il Vecchio Pretendente. In particolare con quest’ultimo,
                   che è il personaggio che qui ci interessa, si costituisce la corte Stuart
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                   in esilio: dapprima in Francia e poi, dal 1717, in Italia, a Urbino e in
                   seguito a Roma, Bologna e ancora a Roma, come ampiamente illustrato
                   da Corp. I vari tentativi, anche militari, di riconquistare la corona non
                   ebbero successo. Sul trono britannico (dal 1707 il Parlamento aveva
                   votato l’unificazione formale di Inghilterra, Scozia e Irlanda) era salito,
                   nel 1714, Giorgio I di Hannover. All’inizio degli anni Venti la posizione
                   dell’Hannover non si presentava solidissima, e questo rinfocolava le
                   speranze di Giacomo, forte dell’appoggio papale.


                   L’antefatto

                      Gli occhi su Lucca il Pretendente li aveva già messi quando si era
                   visto costretto ad abbandonare la Francia, a seguito del trattato di
                   Utrecht 10  che aveva riconosciuto la successione protestante in Inghil-
                   terra. Il tentativo era stato avviato con una sorta di diplomazia indi-
                   retta, un contatto informale tra un mercante dell’entourage di Giacomo
                   e un suo corrispondente lucchese; ma i governanti avevano con astuzia
                   parato il colpo, senza neppure dover dare una risposta negativa: ave-
                   vano ordinato al nobile mercante di rispondere che non aveva ritenuto
                   di poter presentare ufficialmente la grave proposta. «E con questa pro-
                                                                           11
                   pria e naturale resposta ne restò divertita la sua venuta» . Chiuse le
                   porte di Lucca, la corte in esilio si stabilirà, come sappiamo, a Urbino.



                      9  E. Corp, A court in exile: the Stuarts in France, 1689-1718 (with contributions by
                   Edward Gregg et al.), Cambridge University Press, Cambridge, 2004.
                      10  Interessante la messa a punto nei saggi raccolti da F. Ieva, I trattati di Utrecht. Una
                   pace di dimensione europea, Viella, Roma, 2016.
                      11  «Essendo stato obbligato il re Giacomo a partire dal regno di Francia per aver voluto
                   il re cristianissimo secondare il desiderio statole remostrato dalla maestà del regnante
                   re d’Inghilterra di non curarlo in tanta vicinanza delle suoi stati, essendosi veduto perciò
                   costretto a cercar asilo in qualche principato d’Italia, fu confidentemente palesata al già
                   spettabile Coriolano Orsucci da suo corrispondente inglese l’idea del re Giacomo di por-
                   tarsi ad abitare in questa città, richiedendole perciò di palesarle con uguale confidenza
                   se fosse stata qua gradita la sua reale persona e posta in tutta la sua sicurezza. Et
                   essendo stata partecipata all’eccellentissimo Consiglio questa notizia, da sei magnifici e
                   spettabili cittadini, deputati in mancanza dell’Offizio nostro, accompagnata con la loro


                   n.42                            Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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