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Sabbatini (saggi)_6 25/04/18 11:48 Pagina 121
Una Repubblica tra due re. La visita a Lucca del pretendente Stuart nelle settimane dell’Atterbury Plot 121
buona nuova, che come tanto interessato nelle loro felicità n’averia goduto al
più alto segno. M’ha resposto: che buone nuove volete che vi siano adesso?
non è ancora tempo, bisognerebbe che si desse la morte (come qui dicono) del
duca d’Hannover o del reggente, o pure che il re di Francia fosse in grado di
governare da sé; una di queste cose che succedesse potrebbe il nostro re
imbarcarsi per Inghilterra; ma senza questo non occorre pensarvi. Et io ho
ripreso: e pure vi fu chi credé che un mese e mezzo fa in circa, quando l’armata
spagnola passò lo stretto, che potesse imbarcarvi sopra il re. Egli ha scosso il
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capo, et è finito il discorso .
«Parlando con persona della corte delle cose correnti» (Spada non
rivela mai le sue fonti) ha saputo che lo Stuart non intende andare a
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Livorno , dove farebbe una gita solo la regina, e non si trattiene dal
chiedere
per qual ragione il re voleva mancare di vedere un porto sì bello e tanto cognito
a tutta la nazione inglese per il commercio che v’ha. M’ha resposto non esser
buona regola che la maestà sua s’esponga d’andare in un luogo ove v’è una
quantità di inglesi del partito contrario, cosa da riflettervi massime dopoi essere
stata supposta quell’ultima congiura per cui ottenne il re Giorgio di poter stare
armato dal parlamento; che conveniva alle maestà loro tornarsene a Roma
subbito che la stagione l’avesse permesso, che lì v’averanno molto che fare,
che vuol dire che di là spicchano tutti li loro maneggi o per lettere o per mis-
sioni d’inglesi che hanno appresso di loro di fede incorrotta. Se questi siano
discorsi finti o veri me ne rimetto alla superior cognizione dell’Ill. Magistrato.
Io però sono d’oppinione che siano veri, perché cadono naturalmente e perché
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non vedo che ci siano congiunture da prevedere in contrario .
91 Segretari 108, Per l’Ill. Magistrato, 21 agosto 1722. Poiché il re ha chiesto a Mansi
informazioni sulla strada di Bologna, evitando l’entrata a Firenze, sembra – arguisce
Spada – che, lasciando i Bagni, i sovrani si possano recare a Loreto, ma non si riesce
mai a capire «la vera intenzione di questa corte». Egli accenna anche a una rivelazione
che avrebbe fatto al Magistrato l’oste della Campana, frequentata da cavalieri della corte
quando sono a Lucca. E torna a farvi riferimento, come inattendibile, nel dispaccio suc-
cessivo: «Io confesso che non ho mai creduto a quanto dicesse la persona nota all’oste
della Campana» (ibidem, 24 agosto 1722). Tra le carte del Magistrato dei Segretari non
ho trovato tracce che chiarissero questo aspetto, interessante come rivelatore di un clima
di sospetto e di attenzione che coinvolge non solo le istituzioni.
92 Come rileva Spada in lettere successive, non solo lo Stuart vuole evitare Livorno,
ma nutre anche timori sulla presenza alla festa di Santa Croce (alla quale ha lasciato
intendere di voler partecipare) dei mercanti inglesi «la maggior parte dei quali, essendo
del partito contrario, non sarebbe possuto forze piacere alle maestà loro di vederseli sì
vicini» (Segretari 108, Notizie per l’Ill. Magistrato, 10 settembre 1722). Giacomo troverà
la scusa delle bagnature della regina – aveva previsto in una lettera precedente Spada,
cogliendo nel segno – per non recarsi a Lucca (ibidem, Per l’Ill. Magistrato, 30 agosto
1722).
93 Segretari 108, Per l’Ill. Magistrato, 24 agosto 1722.
n.42 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)