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Sabbatini (saggi)_6  25/04/18  11:48  Pagina 123






                   Una Repubblica tra due re. La visita a Lucca del pretendente Stuart nelle settimane dell’Atterbury Plot 123


                      Come si vede, il vero scopo 97  della venuta dello Stuart a Bagni di
                   Lucca si va delineando in maniera sempre più chiara negli organi di
                   governo della Repubblica. La lettura delle gazzette e degli avvisi che
                   giungono a corte consente a Spada anche altre considerazioni. La noti-
                   zia dell’espulsione dalla corte di Francia del maresciallo Villeroy e del
                   vescovo di Fréjus ha «immalinconito questa corte, contrasegno che que-
                   sti  due  soggetti  erano  favorevoli  all’interesse  delle  maestà  loro,  di
                   maniera che uscendo il picciolo re dalla minorità, col mezzo e con l’ap-
                   poggio loro poteva sperare questa corte che la Francia s’interessasse
                                                                        98
                   più di quello che fa di presente nelle sue convenienze» .
                      Ma ben altro peso hanno su Giacomo le notizie che giungono dal-
                   l’Inghilterra. I dispacci di Spada ci consentono di seguire l’altalena del-
                   l’illusione che alla cospirazione guidata da Francis Atterbury, vescovo
                   di Rochester, arrida il successo e della delusione per la sua scoperta e
                   l’arresto dei principali ispiratori. Il 30 agosto – quando già la notizia
                   del  fallimento  viaggiava  per  l’Europa,  ma  non  era  ancora  giunta  a
                   Lucca – Spada rivelava ai tre Segretari: «Questa mattina a taula il re,
                   dopoi aver lette le lettere d’Inghilterra, è comparso più allegro del solito.
                   Oggi  [pomeriggio],  dimandando  ad  un  cavaliere  se  vi  erano  buone
                   nuove di Londra, m’ha detto crescere sempre più i torbidi. Da che ho
                   combinato essere stato sincero l’avviso della gioia maggiore dimostrata
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                   dal re» . Nei giorni seguenti arrivano le gazzette, e Spada, il 10 settem-
                   bre, registra il tramonto della speranza:
                      Dopoi gl’ultimi moti seguiti in Inghilterra, e venuti stampati sopra i fogli
                   soliti d’Olanda, con la prigionia d’alcuni, s’è veduta qualche variazione in que-
                   sta corte, massime nella disposizione che aveva presa l’essere in Lucca la sera
                   degl’11, cioè dimani […] Ho anche osservato che il consaputo capitano di nave




                      97  È significativo – ma certamente Spada non poteva esserne a conoscenza – che lo
                   stesso Giacomo in una lettera indirizzata a Innocenzo XIII proprio il giorno dell’arrivo a
                   Bagni di Lucca mettesse le mani avanti: «questo mio viaggio non porta seco mistero
                   niuno, e che non ha altro oggetto che la mia giusta sollecitudine per la salute della
                   regina, ed il motivo di pigliare un poco di moto, con mutazione d’aria per la mia propria
                   salute». E assicurava il pontefice che «nonostante le voci sparsi e tanti varij discorsi»
                   sarebbe rientrato a Roma prima dei Santi (Stewart, The exiled Stewarts in Italy cit., p.
                   99; la missiva, datata Bagni di Lucca 7 agosto 1722, è conservata nell’Archivio Segreto
                   Vaticano).
                      98  Ibidem.
                      99  Differenze 381, Per l’Ill. Magistrato, 30 agosto 1722. Scrivendo al papa qualche
                   giorno prima il Pretendente, speranzoso, delinea una situazione in equilibrio precario,
                   non privo di possibili sviluppi positivi: «Le nostre cose d’Inghilterra sono sempre nel-
                   l’istesso stato […] L’odio della nazione verso di chi la governa cresce al maggior segno,
                   come fa ancora la sua propensione a pro mio, ed è un vero niente che solo manca per
                   condurre il tutto al bramato esito» (Stewart, The exiled Stewarts in Italy cit., Lettera
                   datata Bagni di Lucca 23 agosto 1722, pp. 101-102).


                   n.42                            Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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