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che oltre a dipendere dall’inveterato desiderio dei consoli francesi di
estendere il loro pieno controllo giurisdizionale sulla missione e dalla
volontà, più volte manifestata anche dai loro predecessori, di ricevere
dai religiosi particolari riconoscimenti in occasione delle funzioni
solenni, nel periodo imperiale furono caratterizzati da un sensibile ina-
sprimento a causa delle novità introdotte da Bonaparte sul piano della
politica religiosa e festiva. Il rifiuto opposto dai francescani residenti a
Tripoli di voler sottostare all’osservanza delle iniziative che miravano
ad amplificare la sacralizzazione del potere imperiale, quali l’inseri-
mento nelle sacre funzioni della preghiera in onore del sovrano o la
celebrazione solenne della festa di San Napoleone, fu infatti sovente
cagione dello scoppio di aspre vertenze fra le due parti; dissidi che se
da un lato indussero i consoli francesi a richiedere con insistenza il
diretto intervento del ministro dei Culti e a sollecitare l’avvio di azioni
coercitive nei confronti dei padri apostolici più riottosi, dall’altra parte
spinsero i missionari ad appellarsi a più riprese alla Congregazione di
Propaganda Fide, fino a domandare lo scioglimento della missione dalla
tutela francese.
Il presente studio, che è stato condotto ponendo a confronto un
nutrito numero di fonti sinora inedite custodite presso le Archives
nationales, le Archives départementales du Rhône, l’Archivio Storico
della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, l’Archivio Segreto
Vaticano e i due poli francesi del Centre des Archives Diplomatiques, si
propone di mettere in evidenza i caratteri peculiari di questo caso di
aperta opposizione a Napoleone e ai suoi rappresentanti; contestazione
che, con l’avvento dell’Impero, assunse sempre più le forme tradizionali
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della resistenza religiosa e spirituale . Oltre a indagare a fondo le cause
che furono all’origine dello scontro e a voler far luce sull’evoluzione dei
rapporti intercorsi fra la rappresentanza consolare francese e la mis-
sione tripolina al passaggio dal periodo rivoluzionario alla stagione
napoleonica, il lavoro si propone anche di riflettere sui maggiori osta-
gregazione «De Propaganda Fide» (1622-1668) con particolari riguardo all’origine e allo svi-
luppo della Missione francescana in Libia (1668-1711), «Studia Orientalia Christiana»,
Collectanea N° 8°. Studi-Documenti-Bibliografia, Edizioni del Centro Francescano di
Studi Orientali Cristiani, Il Cairo, 1963, pp. 94-348; Id., La Barberia e la S. Congrega-
zione di Propaganda Fide (1622-1668). Origine e sviluppo della missione francescana in
Libia (1668-1711), Tipografia Agostiniana, Roma, 1945; Id., Rapporti e decretali sulle Mis-
sioni di Barberia, «Studia Orientalia Christiana Collectanea», VIII (1963), pp. 265-348;
D. Rézeau, Tripoli de Barbarie. Consuls de France et missionnaires, Les éditions de la
Régence, Saint-Gilles-Croix-de-Vie, 2014.
5 Sul punto: M. Broers, The politics of religion in Napoleonic Italy cit., pp. 80-83.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018 n.42
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)