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Una contestazione d’oltremare. L’opposizione dei missionari francescani di Tripoli... 129
coli incontrati da Bonaparte nel tentativo, avviato nella stagione con-
solare e perseguito con insistenza all’indomani dell’avvento dell’Impero,
di far aderire parte del clero cattolico e dei religiosi alle iniziative che
miravano a tessere attorno alla propria figura e al proprio potere un
alone sacralizzante; azioni che, nate per estendere e radicare in modo
vigoroso e capillare il consenso politico per il regime, in taluni casi offri-
rono al contrario il pretesto ai suoi detrattori per esprimere la loro più
severa ed esplicita riprovazione.
I precedenti: la stagione rivoluzionaria. Il console Guys e le pretese
francesi sulla missione
Le relazioni avviate dai missionari francescani di Tripoli di Barbe-
ria con la locale rappresentanza consolare francese furono caratte-
rizzate, negli anni di poco successivi allo scoppio della Rivoluzione,
da un sensibile e rapido logoramento; condizione che, oltre a trovare
manifestazione nei reiterati contrasti che emersero in quel periodo fra
i padri apostolici e il commissario generale inviato dalla Convenzione,
proiettò di fatto la missione verso un lungo periodo di incertezza e
instabilità che si protrasse, seppur a fasi alterne, fino al termine della
stagione napoleonica, e dunque ben oltre i cruciali e di poco succes-
sivi snodi politici di Termidoro e Brumaio. La nomina, nel 1793, di
Pierre-Alphonse Guys a commissario generale della Francia repub-
blicana a Tripoli in sostituzione del console realista Joseph-Claude
Pellegrin segnò infatti un momento di profonda cesura nell’evoluzione
dei rapporti fra i religiosi e i delegati transalpini, poiché questa, avve-
nuta in un clima di convulsi rivolgimenti istituzionali, fu altresì
accompagnata dalla confutazione dei princìpi contenuti nei trattati
siglati nel 1720 e nel 1729 dalla Corona borbonica con la reggenza
della dinastia Karamanli, e attraverso cui la Francia aveva ottenuto
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dal pascià il pieno ed esclusivo diritto di protezione sulla missione .
6 Per utili indicazioni di carattere biografico e sulla carriera diplomatica del commissario
Guys si veda C. Windler, La diplomatie comme l’expérience de l’autre: Consuls français au
Maghreb (1700-1840), Libraire Droz, Genève, 2002, p. 186 sgg. Sull’esperienza maturata
da Guys in qualità di segretario d’ambasciata a Lisbona (1775) e di rappresentante della
Francia repubblicana in Sardegna (1792), si rinvia inoltre a Cadlc, Correspondance con-
sulaire et commerciale (1793-1901), Cart. 345CCC/27 (P/16177), Tripoli de Barbarie, f.
89, Lettre, le Consul Général et chargé des aff[air]es de la République Française près le Pacha
à Tripoly de Barb[ari]e aux représentants du Peuple membres du Comité de Salut publique à
Paris, Tripoli de Barbarie, 16 Floréal an III. Sull’avvicendamento alla guida della delegazione
tripolina: D. Rézeau, Tripoli de Barbarie. Consuls de France et missionnaires cit., p. 86.
n.42 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)