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fitto franco-britannico aveva avuto luogo il drammatico episodio del-
l’arresto e della consegna da parte turca del nuovo rappresentante tran-
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salpino Bonaventure Beaussier all’ammiraglio Campbell . L’ascesa
politica del primo console, momento che conseguì all’impegno militare
in Egitto, fu dunque caratterizzato dalla graduale distensione e dalla
notevole intensificazione dei rapporti tra la Francia e la reggenza; un
aspetto che sarebbe di lì a poco culminato nella firma del trattato di
pace del 18 giugno 1801 e attraverso cui il governo repubblicano, oltre
a sancire il ripristino delle relazioni diplomatiche e commerciali col
pascià, aveva altresì ottenuto il ritorno della missione sotto la prote-
zione francese, ponendo così termine alla temporanea parentesi della
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tutela spagnola .
La riattivazione del controllo francese sui padri apostolici, divenuta
effettiva soltanto nel settembre 1802 col rientro a Tripoli del commis-
sario Beaussier, nel frattempo liberato dalla prigionia, fu tuttavia
segnato dalla pressoché subitanea ripresa dei contrasti fra la rappre-
sentanza transalpina e i religiosi francescani. Per nulla intenzionati a
voler accondiscendere ai termini contenuti nel nuovo trattato, i padri
missionari si erano infatti mostrati risoluti nel riconoscere, quale unico
e legittimo protettore, il console di Spagna, generalmente ritratto nelle
missive trasmesse a Propaganda quale interlocutore collaborativo,
20 Su questi avvenimenti, si vedano: C. Bergna, Tripoli dal 1510 al 1850 cit., pp. 252-
253; D. Rézeau, Tripoli de Barbarie. Consuls de France et missionnaires cit., p. 95. Per
indicazioni di carattere biografico e sulla carriera diplomatica del commissario Bonaven-
ture Beaussier a Tripoli di Libia, si rinvia a: A. Mazin, Les consuls de France au siècle
des lumières (1715-1792), Peter Lang, Bruxelles, 1998, pp. 132-133; C. Windler, La diplo-
matie comme l’expérience de l’autre cit., p. 186 sgg.; A. Faivre D’Arcier, Les oubliés de la
liberté. Négociants, consuls et missionnaires français au Levant pendant la Révolution
(1784-1798), P.I.E. Peter Lang, Bruxelles, 2007, p. 214. Su questo punto, nonché sulle
precedenti nomine di Beaussier a cancelliere del consolato di Tripoli di Siria (1774) e di
Alessandria d’Egitto (1776); di viceconsole ad Aleppo (1776), Corone di Morea (1779) e
Sidone in Siria (1786); e di console generale a Smirne (1796), si vedano: Cadlc, Personnel,
Cart. 266QO/5 (P6276), f. 369, [Bonaventure Beaussier], état des services du S[eigneu]r
Beaussier Vice-Consul de France à Seyde en Syrie, n.l., n.d. [ma Sidone, 1786]; Cadlc,
Personnel, Cart. 266QO/5 (P6276), f. 461, état des services et pertes des citoyen Beussier
Commissaire général des Relations Commerciales chargé d’affaires de la République fran-
çaise près le Pache de Tripoly de Barbarie, ou motifs qui le rendent susceptible recevoir,
sains aucune réduction, la totalité son traitement, n.l., n.d. [ma Tripoli di Libia, 1798].
21 «[Art. 29] Les pères capucins et autres religieux missionnaires à Tripoli, de quelque
nation qu’ils puissent être, seront désormais traités et tenus comme appartenant à la
République Française qui les prend sous sa protection, et en cette qualité ne pourront
être inquiétés ni en leurs personnes, ni en leurs chapelles mais considérés et maintenus
par le Commissaire français comme appartenant à la République», cfr. P.-L.-A. d’Haute-
rive, Recueil des traités de commerce et de navigation de la France avec les puissances
étrangères, P.J. Rey, Paris, 1844, t. III, p. 222.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018 n.42
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)