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Una contestazione d’oltremare. L’opposizione dei missionari francescani di Tripoli... 139
Queste misure, che almeno fino al momento della definitiva lacera-
zione dei rapporti fra il Papato e l’Impero avevano trovato – salvo rare
eccezioni – una diffusa accoglienza presso il clero concordatario, erano
state al contrario valutate fin dal principio con grande sfavore dai mis-
sionari di Tripoli i quali, oltre a non aderire agli ordini del console
Beaussier, incominciarono puntualmente a manifestare insofferenza
per le novità apportate dal governo francese allo scopo di circondare il
potere napoleonico di un alone sacrale. I religiosi, che similmente a
quanto fatto negli anni del consolato di Guys avevano in più di un’oc-
casione dichiarato alla Congregazione di Propaganda il proprio mal-
contento per le pretese esternate dal nuovo rappresentante sul piano
onorifico e giurisdizionale, a partire dal 1805 avevano iniziato anche a
contestare le risoluzioni introdotte da Napoleone sul piano liturgico e
celebrativo e che, all’opposto, l’imperatore dei Francesi aveva inteso
diffondere con lo scopo di alimentare l’adesione del clero e dei sudditi
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verso il proprio potere politico .
L’introduzione della festività di San Napoleone, di cui il console
Beaussier – similmente a quanto fatto anche in altri territori dell’Im-
pero – aveva disposto l’osservanza già a partire dal 1805, fu ad esempio
causa, alla pari della preghiera in onore del sovrano, di un’accesa con-
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testazione da parte dei missionari . Nonostante le pressanti insistenze
del commissario francese, i religiosi si erano infatti fin da subito
mostrati recalcitranti a voler accogliere ed estendere presso i fedeli la
solennità di un santo ignoto ai martirologi e che, a loro giudizio, era
stata oltretutto istituita dal regime napoleonico con l’unico obiettivo di
27 Sulla rinnovata opposizione dei missionari ai riconoscimenti pretesi dal console
Beaussier in occasione delle sacre funzioni: Ascep, Scritture riferite nei Congressi, Prima
Serie, Barbaria, Vol. X, f. 328, Lettera, il prefetto Massimiliano da Onano alla Congrega-
zione di Propaganda Fide, Tripoli, 26 ottobre 1805.
28 Ascep, Scritture riferite nei congressi, Prima Serie, Barbaria, Vol. X, f. 353, Nota
d’archivio sui contrasti tra il console francese e la missione di Tripoli, Tripoli, 25 gennaio
1806. Il 16 agosto 1805, la festività di San Napoleone era stata ad esempio oggetto di
grandiosi festeggiamenti presso l’armata a Boulogne (Journal de Paris, N° 333, Mercredi
3 Fructidor An XIII, 21 aout 1805, p. 2340) e Brest (Journal de Paris, N° 335, Vendredi
5 Fructidor An XIII, 23 aout 1805, p. 2352). In altre città, come a Parigi (Journal de Paris,
N° 330, Dimanche 30 Thermidor An XIII, 18 aout 1805, p. 2317), Caen (Journal de Paris,
N° 333, Mercredi 3 Fructidor An XIII, 21 aout 1805, p. 2340), Colmar (Journal de Paris,
N° 333, Mercredi 3 Fructidor An XIII, 21 aout 1805, p. 2341) e Bordeaux (Journal de
Paris, N° 335, Vendredi 5 Fructidor An XIII, 23 aout 1805, p. 2352), si era invece ritenuto
più opportuno festeggiare il genetliaco imperiale e, pertanto, le celebrazioni avevano
avuto luogo il giorno 15. La discrezionalità sul giorno in cui osservare i festeggiamenti
sarebbe stata colmata solamente l’anno successivo, in seguito all’emanazione del Decreto
imperiale del 19 febbraio 1806.
n.42 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)