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della vasta importanza assegnata dal primo console al culto cattolico e
alle sue pratiche; un aspetto che, come sottolineato da Jacques-Olivier
Boudon, aveva trovato piena esemplificazione nella circostanza delle
cerimonie indette dal regime per celebrare il conseguimento della pace
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di Lunéville o per solennizzare la promulgazione della legge sui culti .
Gli accordi col papato, frangente cruciale per l’evoluzione dei rap-
porti tra il governo consolare e la Chiesa all’uscita della stagione rivo-
luzionaria, non si erano tuttavia limitate ad accentuare le speranze
della Santa Sede nella possibile cristianizzazione del potere napoleo-
nico. Il loro esito favorevole aveva infatti contribuito anche ad accre-
scere la fiducia del primo console nelle potenzialità insite nella
sacralizzazione del proprio potere politico ai fini del consolidamento e
della diffusione del consenso; scopo che, come rilevato da Marina Caf-
fiero e Bernard Plongeron, a partire dall’età consolare fu ampiamente
ricercato da Napoleone – in quell’epoca riconosciuto quasi all’unanimità
dal clero concordatario come il restauratore del culto cattolico – facendo
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ricorso alle forme e alle pratiche della tradizione liturgica cattolica .
Un simile obiettivo, che aveva ad esempio trovato aperta manifesta-
zione nella decisione del governo francese di solennizzare i successi
riportati da Bonaparte sul piano militare o la conclusione dei trattati
di pace con l’intonazione del Te Deum nelle parrocchie e nelle catte-
drali, nel periodo imperiale aveva conosciuto un ulteriore e ragguarde-
vole sviluppo con l’introduzione nelle sacre funzioni della preghiera
cantata Domine Salvum fac Imperatorem e con le iniziative che mira-
vano ad alimentare la diffusione presso i sudditi del culto del misco-
nosciuto santo eponimo del sovrano, la cui festività, per la prima volta
attestata nell’Almanach national dell’anno XI e inizialmente indicata al
16 agosto, a partire dal 1806 era stata elevata al grado di festa nazio-
nale e anticipata al giorno precedente per essere celebrata «dans tout
l’étendue de l’Empire» in concomitanza del genetliaco di Napoleone,
dell’anniversario della ratifica del Concordato da parte del pontefice Pio
VII, della ricorrenza del voto mariano di Luigi XIII e, specialmente, della
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festività dell’Assunta patrona di Francia .
24 J.-O. Boudon, Napoléon et les cultes cit., pp. 29-35, pp. 49-50.
25 B. Plongeron, Des résistances religieuses à Napoléon cit., p. 257; M. Caffiero, Chiesa
e vita religiosa, in Italia napoleonica. Dizionario critico, a cura di L. Mascilli Migliorini,
UTET, Torino, 2011, pp. 100-103.
26 Su questo punto, mi permetto di rinviare a R. Benzoni, Il culto di San Napoleone. Ricer-
che erudite nella Milano napoleonica, http://www.giornaledistoria.net, XIV (2014), pp. 1-4.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018 n.42
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)