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opposizione dei padri apostolici . A differenza di quanto fatto dagli
altri missionari sottoposti alla protezione francese e residenti a Tunisi
e Costantinopoli, essi non solo si erano astenuti dal tributare parti-
colari forme d’omaggio al sovrano dei Francesi in occasione della festa
nazionale, ma si erano altresì prodigati di ribadire con fermezza le
ragioni del proprio diniego affermando, similmente a quanto fatto
l’anno precedente, che il rifiuto fosse da ricondurre ai silenzi di Pro-
paganda sul culto di San Napoleone e sull’oggetto delle pubbliche
celebrazioni introdotte dal governo francese; un’energica reazione
che, di fatto, non fece altro che acuire le già forti tensioni fra il console
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e i missionari .
La mancata esecuzione del Te Deum, manifestazione tipica – come
rilevato da Michael Broers – della resistenza religiosa e spirituale a
Napoleone, avrebbe infatti di lì a poco indotto Beaussier a richiedere
nuovamente a Portalis e al cardinal Fesch, come già fatto altre volte in
passato, l’immediato allontanamento dei padri apostolici dalla missione
tripolina e la loro sostituzione con religiosi più accondiscendenti nei
35 «[…] Il devrait au moins être enjoint au nouveau Préfet de chanter le Te Deum ce
jour-là » (An, F 19 6242, Observations à la traduction du Mémoire de la Congrégation de la
Propagande en réponse à la Note officielle présentée au Gouvernement du Saint Siège par
S. Em[inenc]e M[onseigneu]r le Cardinal Fesch, Ministre Plénipotentiaire, et Observations
en marge du Chargé d’affaires à Tripoli de Barbarie, n.d. [ma 1806]); «[…] Adoro a capo
chino, venero, e rispetto le Pie e Religiose costumanze stabilite nella Francia e per tutto
l’Impero francese estese, approvate da S.M.I. confermate con Decreto dal E[minentissi]mo
Caprara Legato a Latere presso quella Imperial Corte; però non ignora E.I. su tal oggetto
non aver avuto ancor da Roma un qualche documento su la celebrazione di tal solennità
già imminente; non ignora altresì, che senza ordine preciso di quella sia assolutam[ent]e
vietato a Missionari introdurre nuovi riti e cerimonie.» (Cadn, Tripoli de Barbarie, Con-
sulat, Cart. 706PO/1/71, Lettera, il prefetto Antonio da Castelnuovo di Porto al console
Beaussier, Tripoli, 13 agosto 1806).
36 «[…] Depuis lors le Père Antoine da Castelnuovo di Porto, nouveau préfet de cette
Mission à qui j’avais notifié l’avant-veille du 15 courr[an]t la fête de St. Napoléon, et dit
qu’il ne se refuserait sans doute pas à faire chanter à la fin des cérémonies de l’Assom-
ption un en actions de grâces, m’a répondu, selon le refrain ordinaire, que la S. Congré-
gation de Propagande n’avait encore prononcée, et il a ajouté que pour me convaincre
qu’il ne pouvait faire un pas sans ordres précis émanés d’elle, il me transmettait une
note tirée des archives.» (An, F 19 6242, Lettre, le chargé d’affaires de France à Tripoli de
Barbarie au ministre des Cultes, Tripoli e Barbarie, le 21 aout 1806). La lettera citata nel
documento e indirizzata dal console Beaussier al prefetto Antonio da Castelnuovo di
Porto è custodita in Cadn, Tripoli de Barbarie, Consulat, Cart. 706PO/1/71, Lettre, le
chargé d’affaires de France à Tripoli de Barbarie au préfet de la mission, n.l., n.d. [ma 13
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agosto 1806]. Sulla corretta osservanza delle celebrazioni a Tunisi: An, F 5596, Rapport,
le ministre des Cultes à S.M. l’Empereur et Roi, Paris, le 17 septembre 1806; sull’acco-
glienza della festa di San Napoleone a Costantinopoli: Ascep, Congregazioni Particolari,
Barbaria, Vol. 143, f. 277, Lettre, le vicaire apostoique Fanton au chargé Ruffin, Constan-
tinople, 7 aout 1806.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018 n.42
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)