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stare piena e immutata fedeltà al pontefice con l’organizzazione di ceri-
monie solenni che miravano a commemorarne l’ascesa al soglio
petrino, nel 1813 aveva dunque portato i religiosi ad allontanarsi defi-
nitivamente dal governo transalpino e dal suo avversato rappresen-
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tante . Solamente i rivolgimenti politici dell’anno successivo, anticipati
dall’improvvisa morte del delegato parigino, caduto vittima nel mese di
aprile di un attacco apoplettico proprio il giorno in cui Napoleone aveva
segnato a Fontainebleau la sua prima abdicazione, avrebbero consen-
tito alla situazione di ritornare progressivamente verso uno stato di
quiete.
La missione tripolina, che nel 1809 si era svincolata in via unilate-
rale dalla protezione di Beaussier, oltre a festeggiare con trasporto il
ritorno a Roma del pontefice Pio VII, nel 1814 avviò dunque un per-
corso che l’avrebbe portata a ritornare nuovamente sotto la tutela fran-
cese; protezione che venne dapprima assegnata ad interim dalla corona
borbonica all’incaricato Delaporte e che fu infine affidata, all’indomani
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dei Cento Giorni, al console realista Henry Mure . Con l’avvento della
prima Restaurazione si chiudeva pertanto un periodo non semplice per
la missione, travagliato dapprima dalle frequenti e profonde tensioni
con Parigi sorte nel periodo rivoluzionario con l’insediamento a Tripoli
del commissario Guys, e in seguito culminate nella stagione napoleo-
nica con l’avvento delle nuove e osteggiate misure introdotte da Bona-
parte sul piano religioso e festivo e volte a favorirne la sacralizzazione
del potere politico.
50 «[…] il y aurait exposition et bénédiction du Saint Sacrement pour célébrer l’anni-
versaire de l’exaltation de Pie VII au Pontificat et pour adresser des prières au Ciel afin
que Sa Sainteté puisse surmonter tous les obstacles qu’il éprouve et que Dieu lui accorde
la force d’y résister comme à Saint Pierre du temps des Sarrasins.» (An, F 19 6424, Lettre,
Beaussier au ministre des Cultes, Tripoli de Barbarie, 31 mars 1811).
51 «[...] La sera adunque mi ha portato molto piacere in sentire le buone novità, che
anco qui le abbiamo sapute per via di Malta, ma non minutamente. La sera de’ 10 lug[li]o
fu cantato un solenne Te Deum per il ritorno del S. Padre con concorso di tutti i Cristiani,
e Console Protett[or]e. Così fu fatto nella prima novità della usurpazione dell’armi dei
Cristiani, ed il simile per il Re di Francia, e Spagna con gran feste.» (Ascep, Scritture
riferite nei Congressi, Prima Serie, Barbaria, Vol. X, f. 602, Lettera, padre Pacifico da
Montecassiano alla Congregazione di Propaganda Fide, Tripoli, 20 novembre 1814). Utili
indicazioni sulla carriera diplomatica di Henry Mure e sulle sue precedenti esperienze
in qualità di viceconsole in Marocco (1779), di console a Tripoli di Siria (1786) e a Cipro
presso la città di Larnaca (1796); nonché di commissario delle relazioni commerciali a
Kherson (1802) e Odessa (1808), sono rinvenibili in Cadlc, Personnel, Cart. 266QO/53
(P6310), f. 180, [Henry Mure], état des Services du S[eigneu]r Mure dans les Consulats,
Paris, le 17 mai 1814.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018 n.42
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)