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Rosario Termotto
BOTTEGHE ORGANARIE IN SICILIA: DAI GUZZIO AI PERGOLA
DI CASTELBUONO (1668-1889)*
DOI 10.19229/1828-230X/4252018
SOMMARIO: La scuola organaria siciliana, particolarmente legata a tecniche tradizionali, nel corso
dell’età moderna, ha mantenuto peculiarità costruttive che la caratterizzano particolarmente nel
panorama organologico nazionale, rendendola depositaria di un corpus di strumenti di raro inter-
esse storico tuttora esistenti e in parte funzionanti. La ricerca ricostruisce le vicende di due bot-
teghe artigianali attive a Castelbuono per oltre due secoli, quella dei Guzzio e l’altra dei Pergola,
ripercorrendo l’esigua bibliografia esistente e, soprattutto, utilizzando diversi documenti notarili
inediti di vari notai del comprensorio delle Madonie che consentono una visione ravvicinata delle
tecniche costruttive messe in atto.
PAROLE CHIAVE: Organi antichi, Maestri organari, Guzzio, Pergola, Castelbuono.
ORGANIC WORKSHOPS IN SICILY: FROM THE GUZZIO TO THE PERGOLA OF CASTELBUONO
(1668-1889)
ABSTRACT: The Sicilian organ school, particularly linked to traditional techniques, during the mod-
ern age, has maintained constructive peculiarities that characterize it particularly in the national
organological panorama, making it the repository of a corpus of rare historical instruments still
existing and partly working. The research reconstructs the events of two craft shops in Castel-
buono for over two centuries, that of Guzzio and the other of the Pergola, retracing the small exist-
ing bibliography and, above all, using several unpublished notarial documents of various notaries
of the Madonie district that allow a closer view of the construction techniques put in place.
KEYWORDS: Ancient pipe organs, organ builders Masters, Guzzio, Pergola, Castelbuono.
Premessa
La chiesa latina ha sempre riconosciuto un ruolo di grande rilievo
all’uso dell’organo a canne nelle funzioni religiose, ritenendolo in grado
di aggiungere splendore alle cerimonie sacre e di elevare notevolmente
l’animo a Dio (Costituzione liturgica del Vaticano II), diversamente
dalla chiesa orientale di rito bizantino che, nel suo purismo, ritiene
soltanto la voce umana degna di essere strumento nella liturgia. In
questo quadro, lungo i secoli, nella chiesa d’Occidente l’organo ha
avuto una diffusione capillare che ha toccato le chiese parrocchiali,
ma anche quelle dei vari ordini regolari, quelle rette da confraternite
e altre di varia tipologia.
*Abbreviazioni: Asti = Archivio di Stato di Palermo, sezione di Termini Imerese.
Aspc = Archivio Storico Parrocchiale di Collesano (PA). Monete: onza = 30 tarì = 600 grani.
n.42 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)