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Termotto (saggi)_5  25/04/18  11:48  Pagina 74






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                    Finora mastro Michelangelo Guzzio è documentato per la prima
                 volta nelle Madonie nel 1668, quando smonta le canne di un vecchio
                 organo della matrice di Petralia Sottana – che potrebbe essere quello
                 costruito nel 1659 da Santo Romano – per rimontarle in uno nuovo
                 della stessa chiesa. Quindi negli anni 1671-1678, qualificato come
                 maestro «della terra di Castelluzzo», esegue ivi piccoli interventi per lo
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                 stesso organo e per quello della chiesa di Santa Maria la Fontana . A
                 Collesano, invece, in data 8 marzo 1674, per riparazioni all’organo,
                 mastro Michelangelo percepisce dodici tarì dalla chiesa di S. Francesco,
                 già dei frati minori conventuali, passata in rettoria alla chiesa madre,
                 dopo la soppressione da parte di papa Innocenzo X di piccoli conventi.
                 In questa circostanza, i libri dei conti della chiesa qualificano il maestro
                 come cittadino di Pettineo, indice di una sua permanenza nel centro
                 sopra citato e di una attività “itinerante” nel comprensorio nebrode-
                 madonita.
                    Pochi anni dopo, stavolta indicato dagli stessi libri dei conti come
                 castelbuonese, mastro Michelangelo percepisce la stessa somma dalla
                 chiesa per «havere conzato e accomodato l’organo quale era tutto fra-
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                 cassato» . L’atto notarile invece precisa che il maestro retribuito dal
                 procuratore della chiesa è «Michael Angelus Gussio terre Castellutij» .
                                                                                    9
                 L’origine  da  Castel  di  Lucio  viene  ribadita  da  un  successivo  atto,
                 quando a «Michael Angelus Gussio terre Castellutij» vengono liquidati
                 ventisette tarì dal procuratore della chiesa di S. Giovanni Battista di
                 Collesano «per havere conzato e accomodato l’organo quali era tutto
                 guastato che non potìa sonari» . Il maestro riscuote la fiducia dei ret-
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                 tori delle chiese collesanesi ed è chiamato nello stesso anno a riparare
                 gli organi della chiesa madre e quello di S. Maria Assunta, mentre è
                 molto probabile che, sempre a Collesano, sia ancora lui l’«organista di
                 Castelbuono» che ripara organo e mantici della chiesa di S. Giacomo
                 nel 1683/84 e il «maestro di Pettineo» che nel 1686/87 ritorna nei libri
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                 dei conti di S. Francesco . Mastro Michelangelo opera pure a Petralia
                 Soprana dove, nel 1691, sembra costruisca un organo nuovo . Allo
                                                                              12
                 stato  attuale  degli  studi,  non  è  emerso  però  un  corpus  di  organi



                    7  P. Bongiorno, L. Mascellino, Storia di una “Fabbrica”.  La Chiesa Madre di Petralia
                 Sottana, Palermo, 2007, p. 168; Id., Chiese e conventi di Petralia Sottana. Usi, maestranze
                 e manufatti di sette secoli, «Il Petrino», Petralia Sottana, 2011, p. 258, 265.
                    8  R. Termotto, Organi e organari a Collesano (1599-1758) cit., pp.7- 8.
                    9  Asti, Notaio Giuseppe Rinaldi e Forti, vol. 6446, c. 120r, Collesano, 2 dicembre
                 1679.
                    10  Ivi, c. 122r, Collesano 4 dicembre 1679.
                    11  R. Termotto, Organi e organari a Collesano (1599-1758) cit. pp. 7-8.
                    12  A. Mogavero Fina, La scuola organaria delle Madonie, «Il Corriere elle Madonie»,
                 XXI, 5, maggio 1984, p. 3.


                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018       n.42
                 ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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