Page 81 - 1
P. 81

Termotto (saggi)_5  25/04/18  11:48  Pagina 77






                   Botteghe organarie in Sicilia: dai Guzzio ai Pergola di Castelbuono (1668-1889)  77


                   legittima e naturale avuta con la defunta moglie Rosaria Minà, fatti
                   salvi i legati e le disposizioni particolari. Dichiara di avere i seguenti
                   beni che così ripartisce: beni mobili della casa e vigna in contrada Porta
                   del Piro a Bartolomea; la sesta parte di tutte le azioni, prestazioni e
                   successioni spettanti al testatore alle figlie sposate Domenica, Marghe-
                   rita e Nicoletta, a integrazione dei loro rispettivi contratti matrimoniali;
                   la quinta parte delle «azioni e pretenzioni e successioni» ai figli maschi
                   sacerdote Michelangelo, mastro Pietro, mastro Leonardo, mastro Rosa-
                   rio e mastro Onofrio, con riserva di un terreno in territorio di Isnello
                   che andrà a Bartolomea. Lascia inoltre una scopetta ciascuno a Onofrio
                   e Leonardo, quattro quadri a Bartolomea e uno ciascuno ai figli maschi.
                   Il testamento reca, inoltre, l’interessante notazione che mastro Onofrio
                   dovrà, per una volta soltanto,

                   acconciare l’organo della Venerabile Ecclesia del SS.mo Rosario con mettergli
                   solamente la sua mastrìa dalla quale dovrà ricevere soltanto il suo manteni-
                   mento quotidiano dalli Padri del Convento domentre faticherà…e del resto...i
                   Padri devono celebrare tante messe lette ad intenzione del testatore deducendo
                   le spese della campana ed associamento di cadavere.
                      Seguono le firme dei testes rogati tra i quali Antonio Minà che sot-
                   toscrive anche per parte del testatore e di sua volontà «per non potere
                   scrivere», mastro Geronimo Minà che sottoscrive anche a nome dei fra-
                   telli Rosario, Pietro, Leonardo e Onofrio Guzzio «per non sapere scri-
                   vere» e Geronimo Maurici che sottoscrive anche a nome di parecchi
                   altri testi analfabeti. Michelangelo è assente perché fuori Castelbuono.
                      Dei numerosi figli di mastro Giuseppe, quelli impegnati nell’attività
                   organaria sembrano essere stati Michelangelo, Leonardo e, certamente,
                   Onofrio. Di Leonardo sappiamo anche che nel 1785 detta un «codicil-
                   lium ante testamentum» col quale chiede di essere sepolto nella chiesa
                   del Crocifisso nella sepoltura della compagnia, lega alla sorella Mar-
                   gherita un pezzo di terra e al nipote Michelangelo Pergola gli stigli di
                   falegname che si trovavano nella bottega di suo cognato Giuseppe Per-
                       23
                   gola , padre del beneficiario e del più famoso Pasquale. Probabilmente,
                   la sua attività prevalente era proprio quella di falegname.
                      A mastro Onofrio Guzzio viene attribuito un organo nuovo costruito
                   nel 1740 per la Matrice Nuova di Castelbuono, andato perduto nella
                                                                    24
                   rovina della chiesa in seguito al terremoto del 1819 . Proprio a lui, per



                      23  Asti, not. Zenobio Torregrossa, vol. 3088, cc. 273r- 274r, Castelbuono, 12 marzo 1785.
                      24  A. Mogavero Fina, La scuola organaria delle Madonie cit. Di un organo costruito
                   intorno al 1740 per Castelbuono, da assegnare a un don Onofrio da Castelbuono, scrive
                   pure M.D. Di Pasquale, L’organo in Sicilia dal Sec. XIII al Sec. XX, Palermo, 1929, p. 46.


                   n.42                            Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
   76   77   78   79   80   81   82   83   84   85   86