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88 Rosario Termotto
Gli sono attribuiti, per motivi stilistici e costruttivi, gli organi ancora
esistenti della cappella di S. Anna nel castello dei Ventimiglia di Castel-
buono e quello della chiesa di S. Maria de Francis a San Mauro Castel-
verde, i cui registri di flauto sono interamente costruiti con canne di
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cipresso .
L’attività di Pasquale Pergola travalica i confini del comprensorio
nebrode-madonita: sulla scorta di quanto nel 1859, nel poemetto A
Castelbuono, mia Patria, indica Vincenzo, figlio dell’organaro, Antonio
Mogavero Fina assegna a Pasquale Pergola anche l’organo del Collegio
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dei Gesuiti di Siracusa .
Ampiamente documentata è la presenza di Pasquale Pergola anche
in chiese di Palermo. Non si conosce la data del suo trasferimento a
Palermo: non del periodo giovanile, come finora ritenuto, ma succes-
siva al 1819, quando il Pergola non compare più in documenti mado-
niti. A Palermo nel 1834 quale «artefice di costruire organi», ripara
l’organo grande del convento di S. Maria La Misericordia per la notevole
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somma di 50 onze . Gli viene inoltre assegnato l’organo della chiesa
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di Santa Maria in Portosalvo . Un importante documento del 1847,
quando Pergola è domiciliato nella Discesa delle Capre, dà la misura
del successo a Palermo; vi sono elencati organi di cui egli cura la
manutenzione con i relativi compensi: gli organi della Cattedrale, della
Real Cappella Palatina, di quattro conventi, di nove monasteri, di tre
parrocchie, di sette chiese e della Casa dei Crociferi, per un totale di
ventisette organi ed un introito annuo di oltre 73 onze di cui ben 24
provenienti dalla chiesa dell’Albergo dei Poveri, non certo solo per
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manutenzione ordinaria . Nella maggior parte dei casi l’organaro per-
cepisce la somma di un’onza o poco più per organo ed essa è afferente
alla manutenzione e accordatura annuale ordinaria. Pasquale Pergola,
intorno alla metà dell’Ottocento, è certamente l’organaro più rinomato
fra quelli in attività a Palermo. Questo del 1847 è, finora, l’ultimo rife-
rimento noto sul maestro.
La tradizione castelbuonese viene quindi continuata da mastro Ono-
frio Pergola, nipote di Pasquale. Onofrio nasce a Castelbuono il 6 set-
80 D. Cannizzaro, Cinquecento anni cit., pp.35-36.
81 A. Mogavero Fina, La «Madrice Nuova» cit., p. 74.
82 G. Dispensa Zaccaria, Organi e organari cit., pp. 195-196.
83 M. D. Di Pasquale, L’organo in Sicilia cit., p.46.
84 G. Dispensa Zaccaria, Organi e organari cit., pp. 198-199. I conventi sono quelli di
S. Agostino, S. Gregorio, S. Anna, S. Francesco di Paola e della Mercè, i monasteri sono
quelli della Concezione, S. Chiara, Sales, Badia Nuova, Sette Angeli, SS. mo Salvatore,
S. Caterina, Pietà, S. Vito, le parrocchie quelle di S. Giacomo la Marina, S. Antonio e di
S. Croce, mentre le chiese sono quelle di S. Matteo, S. Maria la Nuova, S. Orsola, Albergo
dei Poveri, Olivella, Casa Professa e S. Carlo.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018 n.42
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)