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Termotto (saggi)_5  25/04/18  11:48  Pagina 89






                   Botteghe organarie in Sicilia: dai Guzzio ai Pergola di Castelbuono (1668-1889)  89


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                   tembre 1795, sposa nel 1839, muore il 13 marzo 1889 . Nel 1838
                   vende un piccolo organo alla matrice vecchia per 27 onze raccolte col
                   contributo dell’arcipretura, della cappella del Sacramento, della con-
                   gregazione dell’Addolorata e di vari devoti, con l’impegno di farlo accor-
                   dare gratis per una volta soltanto dall’ormai celebre zio “professore”
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                   Pasquale Pergola, la prima volta che da Palermo verrà a Castelbuono .
                   Ancora a mastro Onofrio, negli anni 1839, 1840 e 1843 vengono esitate
                   delle somme dalla Matrice Vecchia e dalla Badia di S. Venera di Castel-
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                   buono per piccoli lavori . Nella sua città è ancora documentata l’atti-
                   vità dello stesso: nella chiesa del Monte Calvario nel 1854 accorda
                                                                  88
                   l’organo e nel 1863 ne ricostruisce otto canne , nella chiesa di S.
                   Nicolò nel 1858 esegue alcune riparazioni . Lavora anche altrove. Nel
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                   1880 a Collesano amplia l’organo seicentesco della chiesa madre di S.
                   Pietro costruito da Antonino La Valle: con scrittura privata si impegna
                   «a lavorare a tutte sue spese tre mezzi registri, uno cioè di Flauto, l’altro
                   di voce Umana, ed il terzo finalmente di ripieno. Le canne nell’intiero
                   dovranno essere settantacinque costruite in tutta solidità armoniose
                   rispondenti al scopo e secondo le regole dell’arte»: prezzo concordato
                                                                                 90
                   140 lire, oltre al vitto e all’alloggio «per il maestro e il suo asino» .
                      È questa l’ultima notizia su Onofrio Pergola: con lui finisce la trise-
                   colare tradizione organaria di Castelbuono.



                   Appendice

                   Documento n. 1 - Giuseppe Guzzio si obbliga a costruire un organo per la
                   chiesa  di  S.  Teodoro  di  Petralia  Soprana.  (Asti,  Notaio  Paolo  Inguaggiato,
                   volume 1043, II serie, cc. 114r-115v, Petralia Soprana, 22 marzo 1729).

                      Il maestro Giuseppe Guzzio di Castelbuono si obbliga col sacerdote Pietro
                   Ferraro, procuratore della chiesa di S. Teodoro, a fare un organo di tuono di
                   palmi cinque con sua prospettiva di canne di stagno al numero di 26 d’incomin-
                   ciare la prima canna da à lami che deve essere ottava di bassi a la (eroso) terza
                   della (eroso) dalla canna a la (eroso) posta della prospettiva dell’organo al pre-
                   sente esistenti nella Venerabile chiesa di S. Maria lo Rito, lo (eroso) di tutte le
                   canne deve essere di piombo quanti ni bisognano per cinque registri con soi bassi



                      85  A. Mogavero Fina, La scuola organaria delle Madonie cit.
                      86  Id., Castelbuono. Chiesa Parrocchiale di Maria SS. Assunta cit., pp. 81-82.
                      87  Id., La scuola organaria delle Madonie cit,.
                      88  F. Sapuppo, La chiesa del Monte Calvario in Castelbuono, Le Madonie, Castelbuono,
                   1998, p. 21.
                      89  Id., La chiesa di S. Nicolò Vescovo cit., p. 20.
                      90  R. Termotto, Note storiche cit., p. 14.


                   n.42                            Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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