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           Revoltella aveva chiara quale fosse la rete dei commerci internazionali
           alla quale dovevano guardare i porti dell’Adriatico: «Il mare è la via di
           comunicazione più semplice e conveniente», «le ferrovie hanno accre-
           sciuto infinitamente l’influenza dei commerci sulla vita intellettuale,
           intrecciandosi in terraferma ad una gran rete di comunicazioni brevi e
           sollecite ed operando sul continente il pareggio fra produzione e con-
           sumo». Occorreva dunque difendersi dinanzi ai «recenti attacchi contro
           i porti franchi austriaci partiti dal ceto industriale della Monarchia» e
           interessati più allo sviluppo verso l’interno dell’area germanica e del-
           l’Europa orientale che allo spazio adriatico. Di contro, «dobbiamo qui
           far risaltare marcatamente, che la tendenza principale del Governo ita-
           liano è diretta evidentemente a superare l’Austria nell’Adriatico e ad
                                                                33
           attirare a’ propri porti il nostro commercio marittimo» .
              Ecco quindi il ruolo del ceto imprenditoriale ed ecco la funzione delle
           Scuole di commercio, del codicillo nel testamento e del coinvolgimento
           del mondo economico in un progetto che si poneva in forte dialettica,
           come a Venezia, dinanzi alle autorità di governo: «Mi lusingo che Trie-
           ste, ed in specialità il suo ceto mercantile, avrà gradita questa mia isti-
           tuzione  ispiratami  dal  riflesso,  che  gli  studi  attuali  non  sembrano
           bastevoli per animare i giovani ingegni a grandi e maturi concepi-
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           menti» .
              Anche a Venezia il progetto di creazione della Scuola a novembre
           1867 avrebbe previsto anzitutto la nascita di una convenzione tra il
           Comune e la Camera di Commercio   35  e lo stesso Luigi Luzzatti sarebbe
           stato in qualche modo espressione dell’imprenditoria veneta attraverso
           le  aziende  di  famiglia,  che  si  erano  dedicate  alla  pettinatura  della
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           canapa grezza e alla produzione di coperte di lana .












              33  P. Revoltella, La compartecipazione dell’Austria al commercio mondiale. Considera-
           zioni e proposte, Tipografia del Lloyd Austriaco, Trieste, 1864, p. 17. Per inquadrare il
           problema si vedano anche le pagine di H. Rumpler, Economia e potere politico. Il ruolo di
           Trieste nella politica di sviluppo economico di Vienna, in R. Finzi, L. Panariti, G. Panjek
           (a cura di), Storia economica e sociale di Trieste, II, La città dei traffici 1719-1918, Lint,
           Trieste, 2003, pp. 89-107.
              34  Il ritratto e il testamento cit., p. 24.
              35  M. Berengo, La fondazione cit., p. 10.
              36  P. Pecorari, P. L. Ballini, Luzzatti, Luigi, in Dizionario biografico degli Italiani, 66,
           Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma, 2006, pp. 724-733.



           Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Agosto 2018       n.43
           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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