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Porti franchi e scuole di commercio: il «sistema» asburgico di Trieste e Venezia 311
L’apertura di Ca’ Foscari e il ruolo “internazionale” dei professori
giuliani
Come si accennava, fu l’annessione del Veneto al Regno d’Italia a
mutare la prospettiva nella quale si sarebbe collocata la Scuola di com-
mercio veneziana e a indirizzare la sua funzione strategica non più
verso il ‘sistema meridionale’ dell’impero austriaco ma verso i destini
geopolitici dello spazio adriatico. In questo l’opera del giovane Luigi
Luzzatti avrebbe svolto un ruolo importante, perché la sua figura
diventava la naturale confluenza di numerose istanze: dell’imprendi-
toria veneta, anche per l’esperienza attraverso le aziende di famiglia; e
dell’eredità di Daniele Manin e dei suoi progetti per Venezia, ai quali
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Luzzatti avrebbe dedicato diverse pagine .
In questa logica si inserisce anche il coinvolgimento nella fondazione
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di Ca’ Foscari dei primi professori giuliani , provenienti dal Litorale
Austriaco e dall’Istria, che univano alle loro competenze giuridiche o
economiche anche una conoscenza approfondita della lingua tedesca.
Anzitutto Raffaele Costantini, triestino, docente al ‘banco’ o scuola di
applicazione e cioè sostanzialmente di gestione aziendale 39 o, come si
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scriveva al tempo, di ‘pratica mercantile’ . Su di lui Marino Berengo
aveva lamentato la scarsità di notizie, ma scandagliando la biografia si
colgono gli aspetti squisitamente politici e internazionali di una nomina
che Luigi Luzzatti avrebbe rivendicato come proprio merito nelle Memo-
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rie . E sul nome di Costantini sarebbe giunto l’assenso di Francesco
Ferrara, che con Luzzatti si impegnò a capire come lo «possiamo con-
quistare» fino ad attivare effettivamente alla nomina per chiamata
37 M. Molinari, Ebrei in Italia: un problema di identità (1870-1938), pref. di Giovanni
Spadolini, pres. di Pietro Scoppola, Giuntina, Firenze, 1991, p. 74. Per l’eredità culturale
di Manin in Luigi Luzzatti si veda dello stesso L. Luzzatti, Daniele Manin in «Il Fanfulla
della Domenica», Roma 24 marzo 1877, p.70 e, benché posteriore, L. Luzzatti, Grandi
italiani: sacrifici per la patria, Bologna, Zanichelli, 1924, pp. 346-366.
38 Come noto, fu proprio all’inizio degli anni Sessanta dell’Ottocento che Graziadia
Isaia Ascoli coniò il termine Venezia Giulia per indicare le regioni ancora designate come
Litorale Austriaco e Istria. Rimane valido a proposito, tra i numerosi studi, F. Salimbeni,
Graziadio Ascoli e la Venezia Giulia, «Quaderni Giuliani di Storia», I, 1 (1980), pp. 51-68.
39 Sui caratteri di questi insegnamenti cfr. G. Favero, L’insegnamento delle discipline
aziendali a Venezia dalla Scuola superiore di commercio all’Università Ca’ Foscari, in D.
Mantoan, S. Bianchi (a cura di), 30+ anni di aziendalisti in Laguna, pp. 21-35, in parti-
colare p. 23.
40 V. Ravà, Ebrei in Venezia, «L’Educatore Israelita. Giornale mensile per la storia e lo
spirito del giudaismo», XIX, Vercelli, Guglielmoni, 1871, p. 142, che ricorda il nome di
Costantini accanto a quello di Luigi Luzzatti offrendo un quadro interessante del contri-
buto della comunità ebraica allo sviluppo dell’istruzione pubblica veneziana.
41 M. Berengo, La fondazione cit., p. 19; L. Luzzatti, Memorie, I, Zanichelli, Bologna,
1924, pp. 273-274.
n.43 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Agosto 2018
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)