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Porti franchi e scuole di commercio: il «sistema» asburgico di Trieste e Venezia 305
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molti [...] ivi frutta» . L’esperienza triestina poteva diventare quindi un
modello e la sinergia tra le due città portuali avrebbe potuto realizzarsi
proprio a partire dagli interessi comuni e complementari: a Venezia non
solo si sarebbe potuto aprire una Scuola di commercio, ma anche un
nuovo giornale sull’esempio di quello del Lloyd Austriaco.
Quasi a suggellare quelle idee, come ricordano Alberto Errera e
Cesare Finzi tra i primi biografi di Manin, giunse a Venezia nelle stesse
settimane Richard Cobden (1804-1865), il celebre economista della
scuola di Manchester che era riuscito a far revocare dal governo bri-
tannico molti provvedimenti di carattere protezionistico, favorendo il
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passaggio dell’Inghilterra al sistema del libero scambio . Cobden fu
accolto e guidato attraverso la città proprio da Manin sotto lo sguardo
vigile delle autorità asburgiche, perché «le discipline economiche che
l’Austria avversava erano qui coltivate con amore, e sebbene si seque-
strassero, come proibiti, i libri più rinomati di economia politica di quel
tempo (per es. i trattati di G. B. Say), pure il nome di Cobden e la cogni-
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zione di ciò c’egli aveva fatto, erano diffusi tra gli studiosi» .
Come notato già da Piero Del Negro, il discorso di Manin all’Ateneo
Veneto era importante non solo perché era la prima volta che il patriota
veneziano metteva piede in quella istituzione e perché consente di
documentare il suo impegno politico, ma soprattutto perché si muo-
veva in direzione diversa rispetto al tradizionale dibattito sulle sorti
economiche di Venezia, fino ad allora affidato al ruolo degli ex patrizi e
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alla fiducia nelle risorse proprie della città . Manin allargava il discorso
sia sul piano politico–fu di quelle settimane l’istanza inviata al governo
austriaco affinché «la valigia delle Indie passi per Venezia», accompa-
gnata dalla firma di 62 commercianti, intellettuali, scienziati ed espo-
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nenti politici -, sia sul piano qualitativo. Il contesto nel quale Manin
12 Sunto delle proposizioni fatte a voce all’Ateneo dal socio corrispondente Avv. Daniele
Manin cit., p. 232.
13 Sulla figura di Cobden, si veda la raccolta di saggi più recente apparsa per cura di
A. Howe, S. Morgan, Rethinking Nineteenth-Century Liberalism. Richard Cobden Bicente-
nary Essays, Routledge, London 2017. Sulla visita veneziana di Cobden si veda M. Taylor
(a cura di), The European Diaries of Richard Cobden 1846-1849, Routledge, London,
2017, pp. 501-502.
14 A. Errera, C. Finzi, La vita e i tempi di Daniele Manin cit., p. 45. Le notizie sulla
visita di Cobden a Venezia e prima a Milano provengono soprattutto dalla «Gazzetta di
Venezia», 16 e 17 giugno 1847 e dagli Annali universali di statistica, economia pubblica,
geografia, storia, viaggi e commercio, vol. XII, serie 2, 1847, pp. 321-329.
15 P. Del Negro, Il 1848 e dopo, in Storia di Venezia. L’Ottocento e il Novecento, 1, Vene-
zia città suddita 1797-1866, Treccani, Roma, 2002, pp. 107-187.
16 Istanza estesa da Daniele Manin e firmata da 62 cittadini, con la quale si chiede
che la valigia delle Indie passi per Venezia, in A. Errera, C. Finzi, La vita e i tempi di
Daniele Manin cit., pp. 40-41.
n.43 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Agosto 2018
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)