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322 Andrea Azzarelli
revoca o la concessione del porto d’armi hanno spesso conseguenze
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che sfociano nel politico e nelle polemiche locali e parlamentari .
Ebbene, nei 14 anni di servizio ad Agrigento, Ballanti risiede per
lungo tempo a Favara, località mineraria poco distante dal capoluogo,
indicata di sovente nelle fonti dell’epoca come uno dei contesti più dif-
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ficili per l’ordine pubblico . Alla fine degli anni Settanta e nei primi
anni Ottanta la città è lo scenario di alcuni procedimenti penali contro
una presunta associazione a delinquere. Sull’onda delle inchieste pro-
mosse dall’ispettore romagnolo Ermanno Sangiorgi, alla guida dell’uf-
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ficio di P.S. della provincia di Agrigento dal 1876 , la Polizia e la
magistratura decidono di procedere con decisione contro un gruppo di
zolfatari. Si tratta della cosiddetta Fratellanza di Favara, un sodalizio
di più di 500 individui, colpevole, in teoria, di furti, grassazioni e omi-
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cidi . Ballanti è uno dei delegati che partecipano alle indagini prelimi-
nari e la sua conoscenza della città e dei dintorni è di certo utile
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all’ispettore Sangiorgi : in un’Italia dove comincia a emergere il tema
della mafia e dove circolano i primi paradigmi interpretativi del feno-
meno, vuoi per il tramite delle prime inchieste giudiziarie, vuoi per i
dibattiti provocati dalle riflessioni di Franchetti e Sonnino, Ballanti è
in prima linea nelle indagini sulla criminalità delle varie aree dell’Agri-
gentino. Non è un caso che sia proprio lui a subentrare a Sangiorgi
nella guida dell’ufficio provinciale di Polizia: ancora delegato – la pro-
mozione a ispettore arriverà infatti soltanto nel 1887 33 – a lui viene affi-
28 Cfr. C. Ballanti, Ancora sull’interpretazione dell’articolo 462 del Codice Penale,
«Manuale del funzionario di sicurezza pubblica e di polizia giudiziaria», 1884, pp. 74-75.
Sul manuale di Astengo, cfr. N. Labanca, M. Di Giorgio, Una cultura professionale per la
polizia dell’Italia liberale: antologia del Manuale del funzionario di sicurezza pubblica e di
polizia giudiziaria (1863-1912), Unicopli, Milano, 2015.
29 Cfr. P. Pezzino, Stato violenza società. Nascita e sviluppo del paradigma mafioso, in
M. Aymard, G. Giarrizzo (a cura di), Storia d’Italia: le regioni dall’Unità ad oggi. La Sicilia,
Einaudi, Torino, 1987, p. 952. Ad Agrigento da diverso tempo, e in particolare nel corso
degli anni Ottanta, si è assistito a un vero e proprio boom del settore estrattivo, cfr.,
almeno, G. Barone, Zolfo. Economia e società della Sicilia industriale, Bonanno Editore,
Acireale, 2000; G. Barone, C. Torrisi (a cura di), Economia e società nell’area dello zolfo
(secoli XIX-XX), Sciascia, Caltanissetta, 1989.
30 Cfr. J. Dickie, Ritratto di questore con mafia cit., p. 169.
31 Sulla Fratellanza di Favara si veda l’analisi di Pezzino, il quale ben sottolinea come
l’associazione avesse forse tendenze repubblicane, in una stretta commistione tra vio-
lenza organizzata e violenza politica, cfr. P. Pezzino, Violenza e competizione per le risorse
nell’area degli zolfi a fine Ottocento: «La Fratellanza» di Favara, in G. Barone, C. Torrisi
(a cura di), Economia e società nell’area dello zolfo (secoli XIX-XX), cit., pp. 165-188.
32 Cfr. “Prefetto di Agrigento a ministero dell’Interno”, lettera n. 3403 del 30/11/1884,
in Fasc.Ballanti; sul trasferimento ad Agrigento, cfr. “Decreto”, 17/08/1885, in Fasc.Bal-
lanti.
33 Cfr. “Decreto”, 28/11/1887, in Fasc.Ballanti.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Agosto 2018 n.43
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)