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Cesare Ballanti. Una carriera di polizia... (1846 – 1910) 327
Codronchi, da lui incontrato una prima volta a Milano all’inizio del deli-
cato decennio ’90; è tornato poi a Roma con la creazione del corpo di
Polizia per la Capitale e, pochi anni dopo, è stato selezionato per primo
nel nuovo ruolo di ispettore generale di Pubblica Sicurezza.
Non è un caso che il ministero dell’Interno selezioni proprio Ballanti.
La scelta traccia un chiaro filo di continuità con le esperienze maturate
in Sicilia dalla Polizia nell’ultimo trentennio del XIX secolo e il profilo
di Salvatore Buonerba, anche lui nominato ispettore generale, non si
discosta da quello di Cesare: originario di Lecce, ha anche lui prestato
servizio per lungo tempo nell’isola e, dopo alcuni mesi passati a
Palermo nell’ufficio riservato del Regio Commissariato Civile, è stato
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commissario capo a Roma .
Il provvedimento che permette ai due funzionari di raggiungere i più
alti gradi della Pubblica Sicurezza, del 30 giugno 1901, avrà ripercus-
sioni profonde nella storia della Polizia. L’introduzione del nuovo ruolo
organico, difatti, è il coronamento di una serie di riforme del servizio
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ispettivo del ministero dell’Interno tentate sin dai primi anni Settanta .
Per la prima volta, viene riconosciuta al personale di Polizia la possibi-
lità di «partecipare in proporzioni esigue a funzioni direttive, […] un
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diritto riconosciuto agli impiegati delle altre amministrazioni» . Ai due
uomini, scelti tra gli ufficiali di P.S., il nuovo regolamento per funzio-
nari e agenti, del dicembre 1901, affida il compito di periodiche ispe-
zioni negli uffici di Polizia; l’art. 98 specifica inoltre che gli ispettori
generali di P.S. possono essere «inviati in qualsiasi Comune del Regno
54 Tracce della carriera e della vita di Buonerba si trovano nel suo fascicolo personale,
cfr. Acs, ministero dell’Interno, dir. gen. aa. gen. e del personale, fasc. personale fuori
servizio, vers. 1910, II, bb. 170 et 292; per quanto riguarda le confidenze sui socialisti
di Palermo cfr. M. Savoca, I socialisti di Palermo e il Commissario Civile, «Archivio storico
siciliano», 2000, 4, pp.78-119; N. Musarra, Le confidenze di “Francesco” G. Domanico al
Conte Codronchi, «Rivista Storia dell’Anarchismo», 1996, n.1, pp. 45-92.
55 L’ispettorato generale di P.S., peraltro, è l’antecedente diretto dei vari ispettorati
ideati durante la Prima Guerra Mondiale e in pieno periodo fascista. Sulla storia del ser-
vizio ispettivo del ministero dell’Interno si veda in particolare il saggio di Giannetto, che
non si sofferma però sulla creazione dell’Ispettorato Generale di Pubblica Sicurezza, cfr.
M. Giannetto, Dalle ispezioni alle questure e prefetture al controllo della società civile. Il
servizio ispettivo del Ministero dell’Interno, in G. Melis (a cura di), Etica pubblica e ammi-
nistrazione. Per una storia della corruzione nell’Italia contemporanea, CUEN, Napoli, 1999,
pp. 137-178. Sugli ispettori generali durante la Prima Guerra Mondiale, e poi, si veda il
recente lavoro di Coco, che, pur dimenticando i precedenti dell’età giolittiana, propone
comunque un’utile sistematizzazione, cfr. V. Coco, Polizie speciali dal fascismo alla repub-
blica, Laterza, Bari, 2017. Sulla polizia di epoca fascista, cfr. M. Franzinelli, I tentacoli
dell’Ovra: agenti, collaboratori e vittime della polizia politica fascista, Bollati Boringhieri,
Torino, 1999; M. Canali, Le spie del regime, il Mulino, Bologna, 2004.
56 Sugli ispettori generali di P.S., «Manuale del funzionario di sicurezza pubblica e poli-
zia giudiziaria», 1901, p. 165.
n.43 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Agosto 2018
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)