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Storia e letteratura. Catania, il fascismo e la guerra nel racconto di Sebastiano Addamo 339



             … digradando … parevano precipitarsi verso le acque … del porto» (p.
             10). E qui ancor più forte si fa la distanza perché Camus, pur lodando
             la baia davanti alla quale sorge Orano, si rammarica che essa «sia
             costruita voltando la schiena alla baia e che, pertanto, sia impossibile
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             scorgere il mare» . Una città Orano, «senza pittoresco, senza vegeta-
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             zione, senz’anima» .
                  Queste prese di distanza e l’approccio ‘urbanistico’ del nostro scrit-
             tore mi vanno convincendo, pur senza essere riuscito a trovare riscon-
             tri specifici 15  (anche se nella visione d’insieme comunque appaiono
             ‘compatibili’), che un ruolo deve aver giocato, nella complessa visione
             dello scrittore lentinese, Franco Marescotti, l’urbanista che redigeva
             proprio in quegli anni il piano regolatore di Lentini (la nozione di piano
             urbano e quella di sistema urbano – che vedremo a breve utilizzata da
                                                   16
             Addamo – sono strettamente correlate) . In quegli stessi anni si con-
             sumava (anche nel senso di una dolorosa frattura con il partito) la
             breve esperienza amministrativa di Addamo assessore e consigliere
                               17
             comunale del Pci . È molto probabile che le lunghe e appassionate
             discussioni sul piano regolatore, in particolare grazie alla presenza di
             una figura di spicco come Marescotti (che insisteva sull’organicità del
             tessuto urbano), abbiano offerto elementi nuovi di riflessione. Come
             che sia, ad apertura di romanzo si esprime quasi con una esplicita e
             sorprendente indicazione di metodo:

                  Il senso delle città non è solamente quello proustiano dell’immaginazione:
             esse hanno architetture, colori, umori, hanno suoni ed echi, un disordine che
             però tale può apparire al visitatore frettoloso, perché poi l’arbitrarietà delle con-
             formazioni e delle localizzazioni si ritrova logica e necessaria, un “sistema glo-
             bale”, dove, come esattamente a Catania, si inserisce l’indaffarata estrosità dei
             suoi abitanti … (p.11).







                  13  Ibidem.
                  14  Ibidem
                  15  Posso qui lamentare l’impossibilità di accesso alle ‘carte’ Addamo? Senza scopi
             polemici, ma con l’obiettivo di far sì che questo importante scrittore sia studiato come
             merita, osservo che la Fondazione Addamo dovrebbe favorire questi studi oltre a pro-
             muovere incontri culturali e premi.
                  16  Cfr. I. Diotallevi, F. Marescotti, Il problema sociale costruttivo ed economico del-
             l’abitazione, a cura di M. Casciato, Officina Edizioni, Roma, 1984; G. Ciucci, M. Casciato,
             Franco Marescotti e la casa civile. 1934-1956, Officina Edizioni, Roma, 1980.
                  17  Il piano regolatore di Lentini (non firmato da Marescotti – non laureato, non
             poteva firmare, ma da varie lettere, testimonianze e documenti a lui senz’altro ascrivibile
             è deliberato dal Consiglio comunale di Lentini in data 7 luglio 1969, delibera. n. 53).
             Addamo fu assessore al bilancio nel 1970.


             n.43                            Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Agosto 2018
                                                      ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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