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356 Alberto Rescio
La lettera del sangiacco di Valona al conte di Muro
La battaglia di Otranto del 1480 ha segnato per la Puglia l’inizio di
un lungo periodo di conflittualità con l’impero ottomano, durante il
quale i centri costieri albanesi si sono configurati, nell’immaginario
degli abitanti di Terra d’Otranto, come i porti da cui provenivano le navi
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nemiche. La stessa flotta turca del 1480 era partita da Valona e da
questa città venivano i rifornimenti ai turchi durante la loro occupa-
zione di Otranto e partivano per Kostantiniyye (Costantinopoli) gli
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schiavi catturati in Puglia . Da allora, le coste pugliesi subirono nume-
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rosi attacchi corsari, almeno fino alla fine del Seicento .
Eppure, una lettera conservata nell’Archivio Generale di Simancas
testimonia che i rapporti tra le due sponde dell’Adriatico non sono stati
sempre di mera belligeranza. Il documento proviene dalla sezione
Estado Alemania, e di seguito se ne riporta la trascrizione:
Copia de la l(ette)ra del Sanjach de la velona mandata al Conte de Muro
A tergo
A lo Ill(ustrissi)mo S(ign)or Conte de Muro vicere de le provintie de t(er)ra de
baro et hydrunto suo qnto ad frate hon(oran)do.
Ill(ustrissi)mo S(ign)or Conte n(ost)ro qnto e frate hon(oran)do salutemo: per el
Mag(nifi)co Imbassiator M(esse)r Mactheo musero et m(esse)r Joanne ant(oni)o
marcella v(ost)ro creato una cum lo homo n(ost)ro ad vuj p.o (primo?) mandato
nj e stato facto intendere il desiderio et avidita quale tene v(ostra) s(ignori)a non
solum ad perseverar in n(ost)ra amicitia et fraternita, et amicabile practica de
n(ost)rj subditj, p(er)o fi(n) al p(rese)nte fra noi è stata observata, ma etiamdio
quella ampliare col resto de tucto il Regno, cum tucta la Turchia: per maiore,
et comuniore comodita et universale beneficio de tuctj: et certamen p(er)sua-
dendomi questo essere cosa utile et p(ro)ficua de ambe doe p(ar)te, nce introve-
nimo cum a(n)i(m)o sincero et de bona voglia: vere p(er)ch(é) v(ostra)
Ill(ustrissi)ma S(ignoria) conosce sup(er)ior acioch(é) le cause siano stabili et
1 H. Houben, La conquista turca di Otranto (1480) tra mito e storia. Atti del convegno
internazionale di studio, Otranto-Muro Leccese, 28-31 marzo 2007, Congedo Editore,
Galatina, 2008, p. 178; K.M. Setton, The papacy and the Levant, (1204-1571), vol. II (The
Fifteenth century), The american philosophical society, Philadelphia, 1978, p. 340.
2 S. Panareo, Valona nella guerra turco-aragonese del 1480-81, «Rivista Storica Salen-
tina», 12 (1920), pp. 8-21; I. Schiappoli, Napoli aragonese: traffici e attività marinare,
Giannini Editore, Napoli, 1972, pp. 121-133; H. Houben, Otranto nel Medioevo: tra Bisan-
zio e l’Occidente, Congedo Editore, Galatina, 2007, pp. 249-254.
3 In realtà, le incursioni barbaresche sulle coste pugliesi continuarono fino a tutto il
Settecento, anche se, ovviamente, gli episodi divennero via via più sporadici e meno pre-
occupanti (S. Panareo, Turchi e Barbareschi ai danni di Terra d’Otranto,«Rinascenza
Salentina», a. 1 (1933), pp. 238-240).
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Agosto 2018 n.43
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)