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           Napoli, dove trovarono rifugio e l’ospitalità degli Aragona prima e di
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           Carlo V poi .
              Nella sua Breve memoria de li discendenti de nostra casa Musachi,
           l’autore delinea un profilo genealogico della sua famiglia, dando anche
           importanti informazioni sulla più alta nobiltà albanese e montenegrina
           a essa collegate. Sebbene l’opera sia stata composta in più nuclei suc-
           cessivi, la parte centrale (pp. 272-304) è attribuita a Giovanni Musachi
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           e datata al 1510 ; forse, però, fu scritta dopo il 1514, infatti in essa è
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           presente quello che appare un riferimento alla battaglia di Çaldıran .
              Analizzando la discendenza di Giorgio Arianiti Comneno e Maria
           Musachi, parla della loro settima figlia: «signora Comita ebbe per marito
           il signor Coico Balsichi (Gojko Balšic), che fu signor de Misia, li quali
           fecero due figli mascoli et una femina; li mascoli morsero in Ungaria; la
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           femina signora Maria hebbe per marito lo signore Conte de Muro» .
              Dunque, le due donne salutate nella lettera dal sangiacco di Valona
           sono  Maria  Balsha,  figlia  di  Gojko,  despota  di  Misia,  e  sua  madre
           Comita Arianiti Comneno, anche lei esponente della nobiltà balcanica.
           Gojko Balsha e Comita Arianiti erano strettamente legati al noto con-
           dottiero albanese Giorgio Castriota Scanderbeg: innanzitutto, la sorella
           di Comita, Andronica, era la moglie del Castriota; inoltre, Gojko aveva
           combattuto i turchi al fianco di Scanderbeg fino alla definitiva sconfitta
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           del fronte albanese , e aveva anche aderito, insieme con i fratelli, alla
           lega di Alessio (Lezhë), una sorta di confederazione di nobili albanesi e
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           montenegrini formatasi nel 1444 in funzione anti-ottomana . Sulla


              37  Per la storia degli albanesi nel regno di Napoli si rimanda a: P. Petta, Stradioti, Sol-
           dati albanesi in Italia (sec. XV-XIX), Argo Editrice, Lecce, 1996; Id., Despoti d’Epiro e prin-
           cipi di Macedonia, Esuli albanesi nell’Italia del Rinascimento, Argo Editrice, Lecce, 2000;
           S. Panareo, Albanesi nel Salento e albanesi al servizio del regno di Napoli, «Rinascenza
           salentina», a. 7 (1939), pp. 329-343; G. Vallone, Aspetti giuridici e sociali nell’età arago-
           nese: i Castriota in terra d’Otranto, in Id., Feudi e città, Studi di storia giuridica e istituzio-
           nale pugliese cit., pp.37-81.
              38  G. Vallone, Aspetti giuridici e sociali nell’età aragonese: i Castriota in terra d’Otranto
           cit., p. 42, n. 23
              39  G. Musachi, Breve storia de li discendenti de nostra casa Musachi, in K. Hopf, Chro-
           niques gréco.romanes inédites ou peu connues, Weidmann, Berlin, 1873, p. 287. «Il signor
           Pietro Mosachi era fratello consobrino a mio padre, il quale hebbe per moglie la signora
           Angelina, e fecero un figliolo nomine Asan, ch’il Turco lo fè Bassà de Romania, e fu
           ammazzato in Persia nella guerra alla giornata contra il Sofi». Di questo stesso parere è
           Robert Elsie (R. Elsie, Early Albania: A Reader of Historical Texts, 11th - 17th Centuries,
           Balkanologische Veröffentlichungen, 39, Harrassowitz, Wiesbaden 2003, p. 34).
              40  Ivi, p. 285.
              41  F.S. Noli, George Castrioti Scanderbeg (1405-1468), International Universities Press,
           Madison, 1947, p. 208.
              42  Ivi, p. 36. Sulle famiglie nobili albanesi contemporanee di Scanderbeg: E. Vlora,
           The Ruling Families of Albania in the pre-Ottoman Period, 1956, in R. Elsie, Texts and
           Documents of Albanian History, http://www.albanianhistory.net/1956_Vlora/index.html.



           Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Agosto 2018       n.43
           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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