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254 Orazio Cancila
sazione: «otto anni sono che li donano casa franca et si deve fare la
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compensatione» . Qualche anno dopo, nel 1626, convolavano contem-
poraneamente a nozze Barbara con Martino Giaconia di Geraci (fratello
o nipote dell’arciprete di Geraci don Nicolò Giaconia); il medico Gaspare
con Francesca Agliuzzo (†1662), figlia del medico Ottavio e di Rutilia
Di Vittorio nonché cugina di Ortensio Di Vittorio jr, il quale, vedovo, a
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sua volta sposava Maria , da cui nascerà Barbara, moglie di Mario
Piraino, primo barone di Mandralisca.
In occasione della stipula dei capitoli matrimoniali di Maria, Fran-
cesco si trovava da alcuni anni a Petralia Sottana, dove – dopo un
ritorno a Castelbuono nel 1628-30 per tenervi nuovamente l’incarico
di giudice del marchesato – visse sino alla morte ab intestato all’inizio
del 1634 . Gli eredi, la madre Altadonna e i fratelli Gaspare e Baldas-
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sare, decisero che la giumenta spettasse a Gaspare, con una valuta-
zione di onze 10, e tutti i codici e i libri a Baldassare, con una
valutazione di onze 50, e lasciarono indivisi tutti gli altri beni, tra cui
l’abitazione petraliese nel quartiere Badia, un vigneto, un certo numero
di suini e di ovini e altro. Nel caso il possesso della giumenta fosse stato
contestato, «stante quella essere dell’erranteria» (era stata cioè acqui-
stata all’asta da Francesco come animale disperso), Gaspare doveva
essere risarcito dai due congiunti; e così pure Baldassare nel caso si
fosse scoperto che alcuni libri erano tenuti in pegno e non erano pro-
prietà del defunto («che ci siano alcuni peczi alieni dati in pigno a ditto
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quondam dottor Francisco») .
Al rivelo del 1636, Altadonna e il figlio Gaspare, denunciavano cia-
scuno per un terzo i beni di Petralia. Inoltre Altadonna – che viveva con
il figlio chierico Baldassare, mentre Antonina nel 1630 aveva sposato
Giuseppe Leto di Geraci – rivelava due terzi dell’abitazione castelbuo-
nese e di un podere a Pollina, mezza casa solerata a Castelbuono nel
35 Trp, Riveli, 1623, b. 947, cc. Illeggibili.
36 Altobella e i figli uid Francesco (assente perché a Petralia Sottana), medico Gaspare
e dottor Baldassare (non ancora sacerdote quindi) donavano a Maria che sposava
Ortensio Di Vittorio jr una casa del valore di onze 100 nel quartiere Piazza dentro,
confinante con casa degli eredi di Andrea Flodiola e casa degli eredi di Virgilio Alteri; e
ancora onze 110 in biancheria e utensili di casa, onze 50 in contanti, onze 12 di legato
di maritaggio del fu Andrea Ortolano, suo avo materno, onze 8 legato di maritaggio di
Antonino Ortolano, consanguineo della sposa, onze 10 legatele dalla fu Margherita
Ortolano e Rabbeni, altro legato di onze 10, onze 40 che gli Abruzzo dovevano avere dai
fratelli Paolo e Pietro Ortolano del fu Egidio, ossia dai gabelloti di Bordonaro soprano.
Inoltre Gaspare le donava onze 30, da versare un anno dopo la benedizione nuziale. Gli
Abruzzo donavano le onze 200 pretese sul feudo Pasquale. Ortensio costituiva alla sposa
un dotario di onze 30. (Asti, notaio Antonino Rohasi, b. 2322, 22 marzo 1626).
37 Cfr. Asti, notaio Francesco Prestigiovanni, b. 2231, 1 febbraio 1634, cc. 344r sgg.
38 Ivi, 2 marzo 1634, cc. 374r sgg.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Agosto 2018 n.43
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)