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122 Valentina Favarò
Si creavano, inoltre, le figure di ayudante propietario, cappellano mag-
giore e cappellano propietario. Tre delle sei compagnie di granatieri – del
primo, secondo e terzo battaglione – erano capitanate da don Manuel de
Salazar, don Pablo Porzio e don Alonso Trujllo ed erano formate dai rami
delle compagnie di fanteria che risiedevano a Palermo. Altre due com-
pagnie di granatieri, destinate al quarto e al quinto battaglione, erano
invece comandate da don Luis Galindo e da don Joseph Ugarte ed erano
formate dalle compagnie poste a presidio di Messina. L’ultima compa-
gnia, invece, capitanata da don Sebastian de Soto y Pantoya, era formata
dal contingente presente nelle piazze di Siracusa e Augusta. Ognuna
delle sei compagnie di granatieri contava al suo interno, oltre al capitano,
un tenente, un secondo tenente e sessanta soldati, includendo in questo
numero anche due sergenti e un tambor. Il numero dei soldati delle altre
compagnie sarebbe stato definito successivamente e quello dei capi
squadra era calcolato proporzionalmente in ragione di uno ogni venti
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soldati, in ciascuna delle compagnie .
Le disposizioni regolamentarono anche la realizzazione delle nuove
uniformi: don Antonio Teissier, partitario francese, si impegnava a con-
fezionare, a un prezzo di tre luigi e mezzo d’oro per ciascun vestito,
ottocento divise per quattro reggimenti (Lisbona, Salamanca, Cordova
e Valladolid), consistenti in una giamberga, un giamberghino, calzoni,
calzetti e cappello .
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Questa riorganizzazione consentiva, a detta del viceré, di ridurre la
spesa di duemila scudi all’anno, tenendo anche conto del rafforza-
mento della fanteria con l’invio di ulteriori due/tremila uomini, se non
dalla penisola iberica, da qualsiasi altra area della Monarchia. Tali
richieste furono discusse in seno al Consejo de Estado per tutto l’anno
successivo e, per quanto si riconoscessero le competenze di Bedmar in
ambito militare, il conte di Santisteban, il conte di Palma, il marchese
di Canales e il marchese di Castel Rodrigo non mancarono di esprimere
alcune perplessità, sia con riferimento all’effettivo risparmio, sia in
merito alla validità strategica della proposta.
La discussione portò, alla fine, all’elaborazione di una consulta che
conteneva l’approvazione della ridistribuzione della fanteria; rimaneva
però irrisolta la questione relativa al coinvolgimento di un ulteriore
60 Ags, Estado, leg. 6126, f. 20.
61 Ags, Estado, leg. 6118, f. 98, Don Antonio Teissier, in Palermo, 19 ottobre 1708.
Nell’accordo si esplicitava quanto segue: «io sottoscritto partitario dovrò esser franco del
dritto di dohana e novo imposto per quella quantità di ogni genere di robba sarà da me
consumata in questo regno per il vestiario delli sopraditti quattro reggimenti in confor-
mità del mio partito, e per il pagamento della metà in circa dell’importare del prezzo delli
suddetti vestitj di detti quattro reggimenti, mi doverà esser fatto prontamente in Lione
di Francia o sia alla mia raggione di Nimis cantata Giovanni e Antonio Teissier e com-
pagni e il rimanente a complimento del totale».
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019 n.45
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)