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los naturales del pais parece que muestran un grande amor y fidelidad acia el
real servicio de V.M. pero al mismo tiempo oygo decir que se quejan de que los
quieren abandonar y fundar su opinion con lo sucedido en Napoles y Milan y
conque no se les embia socorro para su defensa y aun se me ha supuesto que
pasan a discurrir sobre el temor de perder sus privilegios si en el caso de verse
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atacado este reyno se oponen a su defensa sin mas tropas .
Le difficoltà finanziarie – annualmente le spese superavano le entrate
di circa 63.817 scudi, cui si aggiungevano gli 86.634 di interessi per i
debiti contratti, all’interesse dell’8%, dalla corte viceregia 66 – e la scarsa
disponibilità mostrata da Filippo V a inviare risorse e rinforzi militari
non consentirono interventi significativi nella struttura difensiva. In
realtà, ancora una volta, i provvedimenti legati alla sfera militare non
riguardarono esclusivamente la possibilità di difendere il Regno da attac-
chi nemici, ma ebbero ripercussioni nel più ampio contesto politico,
caratterizzato dai difficili equilibri fra poteri locali e potere centrale. Ciò
emerse chiaramente nella primavera del 1708, quando a seguito delle
continue insistenze del viceré Balbases, Filippo V si risolse a inviare nove
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navi e tremila soldati spagnoli, francesi e irlandesi . Agli irlandesi
(comandati da un capitano francese, il conte di Mahony) fu affidato il
compito, tradizionalmente assunto dalle maestranze cittadine, della
difesa dei baluardi della città di Palermo. Tale disposizione, che andava
a infrangere un’antica consuetudine, fu percepita come lesiva di un
patto non scritto fra governanti e governati e funse da detonatore per lo
scoppio di tumulti che investirono la capitale e che richiesero, per la loro
risoluzione, la sperimentazione di nuove pratiche di negoziazione.
Per quanto non si voglia, in questa sede, ricostruire le dinamiche
della rivolta – fra l’altro già trattate da Antonio Álvarez Ossorio, da
Domenico Ligresti e da Marina Torres Arce – è interessante sottolineare
la complessità dell’equilibrio esistente fra la difesa e la conservazione
del Regno in un frangente in cui, da un lato, il sovrano e il viceré teme-
vano che le milizie regnicole potessero, armate, agevolare lo sbarco
65 Ags, Estado, leg. 6126, f. 15, Madrid 17 settembre 1707, El Consejo de Estado: con
carta del Marques de los Balbases, dando quenta de su arrivo a Palermo y haver tomado
posesion de los cargos de virrey de Sicilia y de las providencias que convendra dar para
la seguridad de aquel reyno.
66 Ahn, Estado, leg. 1847, n.n., Palermo 30 agosto 1707.
67 Cfr. A. Álvarez-Ossorio, ¿El final de la Sicilia española? Fidelidad, familia y venali-
dad bajo el virrey marqués de los Balbases (1707-1713), in Id., B.J. García, V. León (a
cura di), La pérdida de Europa. La guerra de Sucesión por la Monarquía de España, Fun-
dacíon Carlos de Amberes, Madrid, 2007, pp. 831-911; D. Ligresti, Viceré, senato, nobiltà,
maestranze, popolo e plebe nella sommossa di Palermo del 1708, cit.; Id., Le armi dei Sici-
liani. Cavalleria, guerra e moneta nella Sicilia spagnola (secoli XV-XVII), Mediterranea.
Ricerche storiche, Palermo, 2013, pp. 133 e sgg.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019 n.45
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)