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Il caso di Camogli: prospettive per lo studio di una comunità marittima globale (1820-1890) 129
Ben lungi dall’essere solamente ‘storia delle navi’, infatti, la storia
marittima aspira a essere ‘storia dell’uomo’ nel suo rapporto con il
mare; pertanto, essa, travalica i limiti della storia navale per includere
una più vasta varietà di temi. Nell’era del ‘globale’, la storia marittima
può offrire il proprio apporto: la mancanza di confini e le ampie poten-
zialità associative sono gli elementi che più la identificano con tale
approccio.
Inoltre, lo sviluppo della global micro-history e, conseguentemente,
degli studi sulle global lives, hanno considerevolmente accresciuto le
risorse della storia globale, che risulta arricchita dall’utilizzo delle
metodologie di lavoro e di analisi appartenenti alla tradizione micro-
storica italiana in risposta ai quesiti ‘globali’ che primeggiano nel
5
mondo anglosassone . In particolare, la trasposizione dei princìpi delle
global lives sul campo di ricerca proprio della storia marittima può con-
durre a esiti di grande interesse: più di ogni altra categoria professio-
nale, infatti, la gente di mare è subordinata al movimento nello spazio
e alla connessione con realtà culturalmente differenti.
Nella medesima direzione, lo studio delle comunità marittime si
rivela una valida soluzione al fine di conciliare la dimensione spaziale
limitata e la prospettiva globale; la comunità marittima viene a crearsi
zione dello shipping come assicurazioni, credito, registri internazionale ecc. La terza
categoria attiene all’uso del mare come proiezione del potere: quindi scorrerie di corsari
e pirati; strategie, tecnologie e politiche del potere navale. La quarta è l’uso del mare per
le esplorazioni scientifiche e include oceanografia, climatologia e, in prospettiva storica,
le politiche riguardanti le scienze e le tecnologie marine. La quinta è l’uso del mare come
mezzo di loisir e si riferisce naturalmente alla principale industria del Mediterraneo, il
turismo. Le coste sono considerate in quanto ambienti di svago e rigenerazione; l’atten-
zione è focalizzata, sempre in prospettiva storica, sulle attività sportive, come il nuoto, il
surf e la vela. L’ultima categoria riguarda il mare come fonte di ispirazione culturale e
ideale; include il ruolo del mare nelle arti visive e in letteratura e nella autorappresen-
tazione delle nazioni».
5 Con la definizione di global micro-history si identifica un approccio storiografico che
intende valorizzare contemporaneamente l’adozione delle istanze ‘globali’ con la metodo-
logia propria della micro-storia italiana (i riferimenti di F. Trivellato sono, infatti, preva-
lentemente italiani: Carlo Ginzburg, Edoardo Grendi, Giovanni Levi). Essa si
sostanzierebbe nel tentativo di conciliare la profondità dell’analisi storica che si sviluppa
su un campo di indagine limitato dal punto di vista spazio-temporale, con l’ambizione di
disvelare le connessioni globali che l’oggetto della ricerca crea con le realtà circostanti. Si
veda: F. Trivellato, Is there a future cit.; C. G. De Vito, Verso una microstoria translocale
(micro-spatial history),«Quaderni storici», III/2015. Tra gli esiti più convincenti della
‘microstoria globale’ si deve menzionare l’asse di ricerca che individua e studia le global
lives, da intendere come lo studio delle biografie di individui che, all’interno di una società,
sono, in misura maggiore di altri, caratterizzati da un’elevata mobilità e che, per la loro
origine o attività, entrano in contatto e creano connessioni con realtà geograficamente
assai distanti tra loro. Gli esempi più importanti di questo filone: F. Trivellato, The fami-
liarity of strangers. The Sephardic Diaspora, Livorno and Cross-cultural trade in the early
modern period, Yale, 2009; N.Z. Davis, Trickster travels, Hill & Wang, New York, 2006.
n.45 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)