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Il caso di Camogli: prospettive per lo studio di una comunità marittima globale (1820-1890) 131
sua partecipazione al commercio internazionale travalica le dimensioni
della comunità strutturalmente limitata, entrando di pieno diritto nel-
l’alveo delle grandi realtà armatoriali, e gestendo le proprie attività in
diretta concorrenza con esse. Il caso di Camogli, dunque, si inserisce
a pieno titolo tra i più emblematici per la ricostruzione della storia di
una ‘comunità marittima globale’, tanto più che tale crescita si realizza
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nel pieno della ‘prima globalizzazione , avvenuta nella seconda metà
del XIX secolo, quando l’introduzione della tecnologia a vapore nella
navigazione rivoluzionò il sistema dei trasporti mondiali, mettendo in
connessione diretta e continuativa realtà geograficamente assai
distanti e trasformando il commercio internazionale secondo le carat-
teristiche con cui è correntemente conosciuto e identificato. Dal 1820-
30 agli anni ’80 dell’Ottocento, la storia marittima di Camogli è
contraddistinta da un’ascesa impressionante e continua, sia dal punto
di vista quantitativo sia qualitativo; le tipologie navali mutano, le rotte
si estendono, il volume dei traffici aumenta costantemente.
Ciò nonostante, la storiografia accademica non ha mai concesso le
meritate attenzioni alla ricostruzione della sua storia, lasciando colpe-
volmente l’onere alla passione degli storici locali, non in grado di inse-
rire l’esperienza storica di Camogli in un contesto di discussione
storiografica più ampio. Su tali premesse, è naturale che la storia di
Camogli si sia spesso trasformata in agiografia, mirata a celebrare, più
che a contestualizzare e analizzare, la sua straordinaria evoluzione e
affermazione nel commercio internazionale. Più in generale, come
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denunciato in più occasioni da Maria Elisabetta Tonizzi , l’assenza di
attenzione storiografica adeguata nei confronti di Camogli si inserisce
nel miserevole contesto della storiografia marittima italiana sulla navi-
gazione nel XIX secolo, in particolar modo nei confronti della naviga-
8 L’utilizzo della categoria storica della “prima globalizzazione” è oggetto di intenso
dibattitto: posta al termine del XIX secolo da contemporaneisti e storici economici, tale
periodizzazione è spesso messa in discussione dagli storici dell’epoca moderna, che, giu-
stamente, ravvisano i primi segni della globalizzazione già, quantomeno, come conse-
guenza della stagione delle grandi esplorazioni del XV e XVI secolo, che portarono alla
creazione dei primi “mercati globali”. In questo contributo si accenna alla “prima globa-
lizzazione” quale compimento di un processo che ha effettivamente inizio nell’epoca
moderna, per poi affermarsi decisamente nella seconda metà del XIX secolo. Si può
citare, tra gli altri: K.H. O’Rourke, Globalization and History: the evolution of a Nineteenth
Century Atlantic Economy, MIT Press, Cambridge, 1999; P.N. Stearns, Globalization in
World History, Routledge, New York, 2010, pp. 90-123.
9 M.E. Tonizzi, Lavoro e lavoratori del mare nell’età della globalizzazione, «Contempora-
nea», XII, No. 4, 2014, pp. 691-701: «Nel caso specifico dell’Italia, per la tarda età della navi-
gazione a vela, bisogna ancora, con qualche eccezione, ricorrere alle descrizioni dei “classici”
della letteratura marinaresca»; M. D’Angelo, M.E. Tonizzi, Recent maritime historiography
in Italy, in G. Harlaftis, C. Vassallo, New Directions in Mediterranean Maritime History, «Rese-
arch in Maritime History», No. 28, St. John’s, Newfoundland, 2004, pp. 55-82.
n.45 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)