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                 come uno spazio definito, ma inserito in una rete di connessioni assai
                 più ampie. Così facendo, le ‘vite globali’ si reinterpretano in senso
                 comunitario, trasferendo l’oggetto d’indagine dal piano individuale alla
                 dimensione collettiva, comprendente tutti gli individui esistenti in uno
                 spazio particolare e limitato, con lo scopo di realizzare la storia di
                 ‘comunità globali’, quali le comunità marittime.
                    Questi, dunque, i presupposti metodologici della ricerca che segue:
                 tra le tante comunità marittime, la scelta di studiare l’evoluzione sto-
                 rica di Camogli nel XIX secolo scaturisce da plurime motivazioni, che
                 saranno argomentate successivamente. Tuttavia, l’impostazione sto-
                 riografica e metodologica corrisponde a quanto appena illustrato: lo
                 studio della comunità di Camogli costituisce un caso singolo di un
                 genere di indagine che può e deve essere replicato, nel tentativo di
                 accrescere  la  comune  conoscenza  e  consapevolezza  dei  fenomeni
                 macro-storici, come industrializzazione e globalizzazione, attraverso lo
                 studio specifico e approfondito delle conseguenze che esse ebbero sulle
                 realtà locali.



                 La comunità marittima di Camogli: la tradizione storiografica e le fonti

                    Nel 1881, una rilevazione rilasciata dall’Ufficio Statistico del Regno
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                 di  Norvegia ,  nell’elencare  i  più  importanti  centri  armatoriali  (per
                 dimensioni del tonnellaggio totale) dell’intero panorama mondiale, pone
                 il piccolo borgo marinaro di Camogli, popolato da meno di 10.000 abi-
                 tanti, al 15° posto assoluto della classifica, precedendo città ben più
                 strutturate, quali San Francisco, Filadelfia, Genova, Barcellona o Le
                 Havre.  Camogli,  sempre  in  termini  assoluti,  risulta  il  terzo  centro
                 armatoriale del Mediterraneo, dopo Marsiglia e Syros; se invece si pren-
                 dono in considerazione solo i bastimenti a vela (ancora preponderanti
                 nel Mediterraneo, ma in fase di contrazione nei porti atlantici), Camogli
                 si classifica rispettivamente ottava nella classifica mondiale e seconda
                 (con il sorpasso su Marsiglia) nel Mediterraneo.
                    Nella seconda metà del XIX secolo, Camogli possiede tutte le carat-
                 teristiche necessarie alla qualifica di comunità marittima: situata a
                 circa 30 chilometri da Genova, lungo la riviera di Levante, l’estensione
                 del suo territorio è assai limitata e la popolazione risulta quantitativa-
                                                                        7
                 mente ridotta e perlopiù impiegata nel settore marittimo . Tuttavia, la

                    6  A.N. Kiaer (a cura di), Statistique internationale. Navigation maritime: II. Les marines
                 marchandes, Bureau Central de Statistique du Royaume de Nforvége, Christiania, 1881.
                    7  Interessante la statistica elaborata in G. Ferro (a cura di), L’emigrazione nelle Ame-
                 riche dalla provincia di Genova: studi e ricerche, Patron, Bologna, 1990-1992, vol. II, pp.
                 284-285.


                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019      n.45
                 ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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