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                 tima e alle modalità secondo cui i bastimenti vengono allestiti e predi-
                 sposti alla navigazione. Per alcune comunità marittime, in particolar
                 modo  quelle  ‘esogene’  (riprendendo  la  distinzione  proposta  da  Karel
                       25
                 Davids ), tale tipo di ricerca non sarebbe strettamente necessaria: spesso
                 le comunità marittime si formano come bacino di lavoratori operanti nel
                 settore marittimo, ben distinti dal mondo armatoriale presso cui essi tro-
                 vano impiego. È il caso, per esempio, delle comunità marittime che sor-
                 gono nei quartieri portuali delle grandi città (Liverpool, Amsterdam ecc.),
                 dove un gran numero di marinai, provenienti spesso dall’entroterra del
                 paese, affluisce in ricerca di lavoro. Differente, invece, è il discorso sulle
                 comunità marittime ‘endogene’, dove si verifica una notevole mobilità ver-
                 ticale, e dove lavoro marittimo e attività imprenditoriale sono concentrate
                 all’interno  della  stessa  dimensione  spaziale,  quella  della  comunità.
                 Usualmente, si tratta di comunità che si specializzano in un genere par-
                 ticolare di attività, soprattutto la pesca di una specifica tipologia di pro-
                 dotto, sia esso il merluzzo, la balena, le acciughe oppure il corallo.
                    Il caso di Camogli, invece, presenta un’evoluzione parzialmente dif-
                 ferente; abbandonata, o quantomeno divenuta minoritaria, la pratica
                 della pesca, in Camogli si verificano le condizioni per la creazione di
                 una flotta interamente fondata su risorse locali, ma dedita al commercio
                 internazionale di merci che non hanno alcuna relazione con il territorio,
                 sia dal punto di vista dell’esportazione sia della successiva reimporta-
                 zione. Di conseguenza, l’alta redditività del trasporto di suddette merci,
                 ha consentito la crescita dell’economia e delle risorse locali, determi-
                 nando un incremento costante delle attività marittime della comunità,
                 contraddistinte da una notevole mobilità verticale. In un simile conte-
                 sto, dunque, a differenza di altre situazioni, sembra evidente che per lo
                 studio della comunità sia necessario riferirsi anche alle strutture sociali,
                 economiche e finanziarie che hanno permesso e sostenuto tale crescita.
                    A tale riguardo, sempre volgendo l’attenzione al caso di Camogli,
                 sono le fonti notarili e la documentazione prodotta dal peculiare istituto
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                 costituito dal ‘Tribunale di Commercio di Genova ’ a rappresentare e
                 fornire la mole più importante di informazioni. Infatti, differentemente


                    25  K. Davids, Local and global: Seafaring communities cit., p. 631: «A seafaring com-
                 munity can come into being in two ways. It can arise because an established population
                 at a particular locality increasingly takes up seafaring, or it can be created by the set-
                 tlement of a sizeable number of seafaring immigrants. The former type of community
                 might be called ‘endogenous’, the latter one ‘exogenous’. Mixtures between the two types
                 are of course possible too, especially in cities. The distinction between endogenous and
                 exogenous  seafaring  communities  matters,  because  changes  over  time  may  differ
                 depending on the type of community».
                    26  Sull’istituzione del Tribunale di Commercio di Genova e il suo funzionamento, si
                 veda: G.S. Pene Vidari, I tribunali di commercio, in G. Assereto, C. Bitossi, P. Merlin (a
                 cura di), Genova e Torino. Quattro secoli di incontri e scontri. Nel bicentenario dell’annes-


                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019      n.45
                 ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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