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cabotaggio, in cui la navigazione tirrenica ricopre un ruolo economico
fondamentale e, di converso, la presenza italiana nei porti di Levante o
atlantici ha carattere meno regolare. I collegamenti con la Maremma, la
Sardegna, la Corsica e il Mezzogiorno borbonico costituiscono le rotte più
frequentate, in un periodo di notevole importanza per i traffici di grano,
olio e agrumi. Sugli sviluppi settecenteschi di Camogli non esiste alcuno
studio particolare; per lo stesso periodo, comunque, è in corso di sviluppo
un filone storiografico, determinante per lo studio dei commerci del XVIII
secolo, strutturato intorno alla produzione e commercializzazione di una
singola merce 28 (olio, agrumi, corallo ecc.) e, di conseguenza, che porta
alla luce gli attori principali che agiscono e si relazionano con detta
merce. Tali studi hanno contribuito ad accrescere la conoscenza su molte
comunità marittime, finora ai margini della storiografia, che riuscirono a
specializzarsi in una merce specifica. Tuttavia, non sembra corrispondere
al caso di Camogli, dal momento che risulta assai complesso ritrovare le
tracce delle attività dei camogliesi all’interno di questa letteratura secon-
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daria : esistono solo pochi e irregolari riferimenti, indizi di valore, ma
non in grado di restituire un’immagine unitaria. Per esempio, una fortu-
nata coincidenza vuole che tra i negociants di origine ligure a Marsiglia
individuati da Annastella Carrino compaia in più occasioni il cognome
Peragallo (originario di Camogli), che si intreccia ripetutamente con quelli
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di altre famiglie di commercianti liguri, perlopiù del Ponente .
Nello stesso periodo, sembra che alcuni camogliesi si inserirono anche
nel commercio dell’olio, attività di grande profitto per tutto il XVIII secolo ;
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28 L. Lo Basso, A. Carassale, P. Vernazza, Sanremo, giardino di limoni, Carocci, Roma,
2008; L. Lo Basso, Le rotte dell’olio. Genova, Calabria e Marsiglia tra pratiche mercantili
e padroni marittimi nel Settecento, in Id., Capitani, corsari e armatori cit., pp. 41-72.
29 B. Salvemini, Uno spazio tirrenico nella grande trasformazione: merci, uomini e isti-
tuzioni nel Settecento e nel primo Ottocento, «Atti del convegno internazionale di Bari,
novembre 2006», Edipuglia, Bari, 2009.
30 A. Carrino, Fra nazioni e piccole patrie. «Padroni» e mercanti liguri sulle rotte tirreni-
che del secondo Settecento, «Società e storia», CXXXI, 2011, pp. 36-66; Ead., Ressources
«nationales» et ressources locales. Les «Génois» sur les routes tyrrhéniennes entre XVIIIe
siècle et début du XIXe siècle, «The Historical Review/La Revue Historique», Institut de
Recherches Néohelleniques, VII, 2010, pp. 99-125: «Il 26 gennaio viene consegnato un
certificato di citoyenneté a Barthélemy Bensa (di Porto Maurizio) e Jean Luc Peragallo
(di Camogli), “négociants génois demeurant à Marseille”, in cui si attesta, grazie anche
alla testimonianza di un gruppo di negozianti marsigliesi, che i due abitano nella città
francese da almeno 12 anni senza interruzioni. […] nel 1788 viene aperto il testamento
di Jacqués Leonard Peragallo di Camogli, “citoyen marseillais” e marito di Maria Made-
leine Belleville, appartenente ad una famiglia di negozianti marsigliesi».
31 Sul traffico ligure dell’olio: L. Lo Basso, Le rotte dell’olio. Genova, Calabria e Marsi-
glia cit., pp. 41-72; P. Calcagno, La Corse, troisième rivière de Gênes. Le rôle de l’île dans
l’approvisionnement du «continent» entre le XVIIe et le XVIIIe siècles, in Corsica genovese.
La Corse à l’époque de la République de Gênes (XVe-XVIIIe siècles), Musée municipal de
Bastia, Bastia, 2016, pp. 69-77.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019 n.45
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)