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Nella prima parte del libro quindi, seguite poi dallo stesso negli anni
emerge con chiarezza come la rivolta della rivolta: relazioni spesso conflit-
sia stata conseguenza di quanto ope- tuali, come quelle che lo legavano ai
rato negli anni precedenti da parte fratelli Diomede e Giuseppe Carafa
dell’aristocrazia napoletana – com- di Maddaloni, o a Giangirolamo II
presa la famiglia Filomarino – a di- Acquaviva, conte di Conversano, o
scapito del dominio spagnolo, in par- anche al suo parente Francesco Filo-
ticolar modo durante gli anni del vi- marino, principe della Rocca.
ceré duca di Osuna (1616-1620), che Agli anni vissuti come arcivescovo
spinsero lo stesso viceré a parlare di di Napoli è dedicato il corpo centrale
una conjuración durante il processo del testo: al ruolo svolto dal Filomarino
che lo vide imputato a Madrid. durante la rivolta, così come ai rap-
Senza entrare nel dettaglio degli porti con Masaniello, i rivoltosi e le
elementi biografici del personaggio, autorità spagnole, Mrozek lascia am-
che lasceremo al lettore la possibilità pio spazio di analisi, ripartendo pro-
di apprezzare, a segnare il percorso prio da quei legami intessuti con
di vita del giovane Ascanio fu il viaggio l’aristocrazia napoletana negli anni
a Roma nel 1616 al seguito del parente precedenti, senza dimenticare i con-
Ladislao d’Aquino, vescovo di Venafro flitti che ne scaturirono, e che sfo-
poi nominato cardinale da Paolo V, ciarono in episodi drammatici come
che gli consentì di intessere quei le- l’assassinio di don Peppe Carafa, di
gami con Maffeo Barberini che, suc- cui l’autore sembra congetturare tra
cesso al defunto papa Gregorio XV le righe un ruolo dell’arcivescovo in
Ludovisi con il nome di Urbano VIII, qualità di mandante dell’esecuzione.
segnarono la sua definitiva ascesa: Particolarmente interessante il ri-
maestro di camera del cardinal nepote chiamo alle “Memoires” del duca En-
Francesco Barberini, venne nominato rico II di Guisa, giunto a Napoli nel
nel dicembre 1641 cardinale di Santa novembre del 1647 nel tentativo di
Maria in Ara Coeli e contemporanea- trovare fortuna inserendosi nella ri-
mente arcivescovo di Napoli. L’attesa volta come portatore di un dominio
per il riconoscimento tanto atteso fu francese sul Regno: le citazioni del
comunque lunga, giungendo dopo testo in cui il duca descrive gli incontri
ben 20 anni di fedele servizio alla fa- e i rapporti con il Filomarino non
miglia Barberini: molto probabilmente soltanto sono perfettamente inseriti
pesò il giudizio già all’epoca fortemente nello studio della figura del porporato
controverso sulla sua persona, come e del suo ruolo nella rivolta portato
dimostrano numerose vicende che lo avanti dall’autore, ma aggiungono al
videro personalmente coinvolto nelle testo – già di per sé snello e di piace-
legazioni di Francia e Spagna (1625- vole lettura – una elegante ironia.
1626, in cui seguì il padrone France- Nel delicato passaggio sulle re-
sco Barberini. Durante quei venti sponsabilità avute dall’arcivescovo
lunghi anni inoltre, il futuro cardinale nella rivolta, l’autore riesce a de-
si era impegnato a intrattenere legami streggiarsi tra le diverse posizioni
con l’aristocrazia del Regno, fonda- espresse tanto dai personaggi con-
mentali per comprendere le strategie temporanei al Filomarino quanto dalla
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019 n.45
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)