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alle ricostruzioni storiche e geografi- rivoltoso, l’autore sottolinea come sia
che; ai libri d’ore, diffusissimi, anche un errore aver considerato e consi-
fra le donne e spesso rilegati lussuo- derare tale evento come una cesura
samente; ai catechismi (talvolta in netta, da analizzare in un prima, un
lingua sarda) e ai breviari. durante, e un dopo. L’analisi della
Certo, allo stato degli studi non è vita e delle attività svolte dal Filoma-
possibile analizzare la ricezione dei rino tanto in qualità di cardinale e
contenuti, ma sicuramente, alla luce politico navigato, come in qualità di
di questo saggio, è impossibile, ancora arcivescovo della città di Napoli, non
una volta, considerare la Sardegna rimane fine a se stessa, ma serve al-
un mondo a parte: l’isola appare, in- l’autore per approfondire – attraverso
vece, pienamente inserita nei circuiti appunto una figura che è stata pro-
culturali mediterranei, sia artistici tagonista di tutte le fasi, abbracciando
che scientifici, e in grado, dal Cin- quasi tutto il XVII sec. – la situazione
quecento in poi, di contribuire con politico-sociale della città di Napoli e
creazioni originali al sapere comune quindi le origini e le conseguenze
che viene elaborato in Europa. della rivolta; gli eventi, i personaggi,
le tattiche e le strategie politiche che
Nicoletta Bazzano fecero nascere, crescere e poi morire
la rivolta stessa; infine il periodo suc-
cessivo e il riequilibrio dei poteri al-
Giuseppe Mrozek Eliszezynski, Asca- l’interno degli organismi istituzionali
nio Filomarino. Nobiltà, Chiesa e potere della città di Napoli.
nell’Italia del Seicento, Roma, Viella, Un intento che lo stesso autore
2017, pp. 311 esplica chiaramente nell’introduzione
dove, analizzando la storiografia pre-
Pensare alla nuova monografia a cedente sul coinvolgimento del cardi-
opera di Giuseppe Mrozek Eliszezyn- nale arcivescovo nei mesi dell’insur-
ski come a una semplice biografia rezione, e mettendone in luce i giudizi
del cardinale Ascanio Filomarino da sempre controversi emersi sul per-
(Chianche, 1584 – Napoli, 1666) è sonaggio, arriva a porre in evidenza
del tutto errato. Già nello scorgere come sia impensabile comprendere
l’indice appare chiaro come la rivolta appieno il Filomarino se non consi-
napoletana del 1647-1648, che vide derando anche la sua attività di car-
protagonista il pescivendolo Tommaso dinale e di arcivescovo di Napoli (spe-
Aniello d’Amalfi («Masaniello»), abbia cialmente negli anni successivi al
un ruolo centrale, essendogli dedicato 1648, su cui la storiografia non ha
più di un terzo del testo. Non poteva ancora posto la dovuta attenzione,
essere altrimenti, vista la centralità tanto nei riguardi del Filomarino come
della figura del porporato nel periodo nelle vicende del Regno di Napoli), i
della rivolta. suoi legami con la Spagna asburgica
Nel ripercorrere brevemente al- e con l’aristocrazia napoletana e la
l’inizio dell’introduzione le diverse vi- presenza degli esponenti della famiglia
sioni e giudizi storiografici che si Filomarino all’interno degli organismi
sono succeduti in merito al biennio di governo del Regno.
n.45 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)