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I dritti marittimi di Monaco e Villafranca tra XVI e XVIII secolo 79
spazio ligure-provenzale, ben omogeneo a partire dai secoli medievali e
attraversato da operatori che sapevano mettere in collegamento le aree
di produzione e quelle di consumo, di volta in volta diverse a seconda
delle merci, lungo la costa che univa Marsiglia a Genova.
Non è un caso, ad esempio, che le due barche di Saint Tropez dirette
ad Albenga che non pagarono il dazio a Monaco nel settembre 1539
trasportassero grano (prodotto che dalla fertile valle del Rodano rag-
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giungeva regolarmente la deficitaria Liguria) ; e che tra i membri del-
l’equipaggio ci fosse anche un uomo di Finale, a dimostrazione della
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forte permeabilità tra le popolazioni marittime di quest’area . Come
evidenzia un elenco redatto negli anni a cavallo di metà Settecento,
relativo a patroni sanzionati a Monaco, un altro prodotto che dalla Pro-
venza (in particolare dal porto di Marsiglia) veniva trasportato in Ligu-
ria era il merluzzo: una decina dei malcapitati risultavano essere
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originari di Alassio, Cervo, Diano .
I resoconti dei pattugliamenti costieri offrono altre immagini vivide
della navigazione mediterranea e del patrimonio di saperi di cui erano
depositari gli operatori che agivano in quel tratto di mare: a metà agosto
1779, mentre cercava di sfuggire al «felucone del dritto» di Villafranca,
un pinco che stava transitando al largo di Monaco «fece fumata», inalberò
la bandiera genovese e «dallo scalo e construttura [fu] riconosciuto per
laigueglino»; al chiavarese Vignola, che quello stesso anno aveva provato
a evitare lo scalo sabaudo, dicendo fra le altre cose che era stato impe-
dito da «una nebbia fosca e densa», il capitano del bastimento di guardia
rispose che «nella presente stagione le correnti sono ordinariamente da
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levante a ponente» . Poi, naturalmente, c’erano gli altri operatori: nelle
73 Appm, A39. Sul vivace scalo marittimo di Saint Tropez in età moderna si veda G.
e
e
Buti, Les chemins de la mer. Un petit port méditerranéen: Saint-Tropez (XVII - XVIII siè-
cles), Rennes, Presses Universitaires de Rennes, 2010. Il ruolo fondamentale della mari-
neria provenzale nei rifornimenti cerealicoli al Ponente ligure, e specialmente al centro
urbano di Savona, è descritto in P. Calcagno, Una marineria ausiliaria di antico regime: i
patroni provenzali a Savona tra XVI e XVII secolo, in A. Carassale, D. Gandolfi, A.
Guglielmi Manzoni (a cura di), Il viaggio in Riviera. Presenze straniere nel Ponente Ligure
dal XVI al XX secolo, Istituto internazionale di studi liguri, Bordighera, 2015, pp. 25-42.
74 I massicci spostamenti di liguri verso la Provenza costituivano un fenomeno vecchio
di secoli, già ben delineato nel corso del Duecento; gli stessi francesi hanno sottolineato
l’importanza dell’«émigration dense et durable» alla volta della Francia mediterranea da
parte degli abitanti della Liguria, «par [leur] ardeur au travail et [leur] qualification techni-
que» determinanti per lo sviluppo economico di Marsiglia e di questa fitta cornice di
comunità che costellano la costa francese (J. Allemand, Les relations commerciales entre
Marseille et Gênes de 1660 à 1789, in Atti del I congresso storico Liguria-Provenza, Istituto
internazionale di studi liguri, Bordighera/Aix-Marseille, 1966, pp. 193-226).
75 Appm, A41.
76 Adam, DV, m a, 7.
n.45 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)