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Studenti e rifugiati: i giovani iraniani nell’Italia del secondo dopoguerra   107


                    moglie Soraya . Dopo il colpo di stato del 1953 lo Scià, precedente-
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                    mente accusato di indeterminatezza, soprattutto se paragonato al suo
                    autoritario padre, accantonò ogni esitazione e instaurò un accentrato
                    regime personale .
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                       Dai primi anni Cinquanta fu Enrico Mattei il protagonista della po-
                    litica energetica italiana in Medio Oriente. Sua fu la determinazione di
                    incrinare l’oligopolio delle compagnie petrolifere mondiali proponendo
                    accordi contrattuali più favorevoli ai paesi che producevano petrolio:
                    prese così avvio una negoziazione separata tra Eni e Iran, che Paul H.
                    Frankel ha definito «the greatest coup of all» , e che portò a un accordo
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                    che prevedeva l’aumento dei profitti del partner persiano, a cui fu ac-
                    cordato il 75%. L’8 settembre 1957, il Petroleum Act venne ratificato
                    dopo  una  visita  ufficiale  a  Teheran  del  Presidente  della  Repubblica
                    Giovanni Gronchi accompagnato da Mattei: nasceva così la società Si-
                    rip (Società Irano-Italienne des Pétroles) .
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                       L’accordo saldò ulteriormente i rapporti tra i due paesi, che dall’am-
                    bito economico si dilatarono a quello culturale, e che sarebbero conti-
                    nuati anche dopo la morte di Mattei (avvenuta nell’ottobre del 1962)
                    con il successore Eugenio Cefis. Fu all’interno di questo contesto che
                    prese  avvio  l’impegno  dell’Istituto  Italiano  per  il  Medio  ed  Estremo
                    Oriente (Ismeo) che, sotto la direzione di Giuseppe Tucci, e con la col-
                    laborazione di enti locali, aprì cantieri di scavo archeologico e di re-
                    stauro presso la città di Persepoli .
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                       L’Iran, partner principale dell’Italia nel Medio Oriente, ebbe an-
                    che il sostegno di Mediobanca che, con altri istituti di credito inter-
                    nazionali, diede vita alla Iranian Industrial and Investment Corpo-
                    ration, con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo di quell’area del Me-
                    dio Oriente .
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                       5  http//patrimonio.archivioluce.com/luce-web/search/result.html?persone="Moha
                    mmad%2tralacompagnia 0Reza%20Pahlavi"&activeFilter=persone
                       6   Y.  Bomati,  H.  Nahavandi,  Mohammad  Reza  Pahlavi  (1919-1980),  Perrin,  Paris,
                    2013, pp. 22-36.
                       7  P. H. Frankel, Mattei: Oil and Power Politics, Praeger, New York -Washington, 1966,
                    p. 9.
                       8  M. Bucarelli, All’origine della politica energetica dell’ENI in Iran: Enrico Mattei e i
                    negoziati per gli accordi petroliferi in Iran del 1957, «Nuova Rivista Storica», 2 (2010), pp.
                    465-500.
                       9  Cfr. Vicino e Medio Oriente antico, Paola D'Amore, Michael Jung (a cura di), Arte-
                    mide, Roma, 2010. Anche H. Golpira, Una città viva all’ombra dei monumenti di Perse-
                    poli, «Archeologia viva», 135 (2009), pp. 70-71.
                       10  G. Galli, Il padrone dei padroni. Enrico Cuccia, il potere di Mediobanca e il capitali-
                    smo italiano, Garzanti, Milano, 1995, p. 83.


                                                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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